Al Cimitero di San Michele imperversa la maleducazione. Proprio in prossimità della celebrazione per i defunti scoppia la polemica per i visitatori che provocano chiasso e maleducazione disturbando la sacralità del luogo e la concentrazione dei visitatori al luogo sacro.
Un gruppo di studenti stranieri – racconta La nuova Venezia – si avvicina ai recinti XXI, XXII, XXIII: i ragazzi fotografano, addentano panini e mele. Si arrampicano sulle scale per vedere meglio con le scale che servono a raggiungere i loculi più alti. Una signora passa parlando al cellulare in modo sguaiato. Un’altra la riprende ricordandole la sacralità del luogo. La donna è sorpresa e seccata: «Come? Non si può neanche telefonare!».
Il Regolamento comunale cimiteriale e di Polizia mortuaria esiste ed è esposto con tanto di divieti e sanzioni, all’entrata del cimitero, inoltre, Veritas ha posizionato un tabellone scritto in due lingue, italiano e inglese. I divieti parlano di non circolare a torso nudo o in abbigliamento balneare, di non fumare, di non fotografare, di non portare cani, di non consumare cibi o bevande.
Ma la realtà attuale è altra cosa, proprio opposta.
D’altronde, come far capire ai ragazzi che non si possono fare picnic all’aperto se proprio dentro al Cimitero esiste una sorta di Bed and Breakfast, come ci hanno raccontato le cronache pochi mesi fa?
Mario Nascimbeni
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