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Affittare a Venezia. “Appartamento a studenti ma quello che è rimasto al netto di imposte non copriva i danni subiti”. La Voce dei lettori

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Non avendo prove contrarie, crediamo che lo scrivente abbai pagato tutto ciò che era da pagare, e non è poco. Poco importa di come è venuto in possesso dei suoi tre appartamenti a Venezia, comunque li ha affittati ad un prezzo onesto, cosa rarissima di questi periodi. Non è a suo vantaggio il fatto che in questa sintesi, i suoi inquilini pagassero puntualmente l’affitto, in quanto è un obbligo legalmente e commercialmente riconosciuto.
Il fatto è che hanno poco, se non per niente, rispetto delle cose altrui a loro consegnate per un loro uso civile.
Gli inquilini sono tutti uguali, nel senso che sono tali in quanto affittuari.

Un solo ma sconcertante esempio:
Rimane libero un appartamento di proprietà, ingresso, due camere doppie, ampia cucina, disimpegno, bagno e ripostiglio, ereditato dai sacrifici di chi ha preceduto. In prospettiva di un futuro uso famigliare, si pensa nel frattempo, di affittarlo a studenti così da poter aiutare la vecchia proprietaria felice di non gravare sui figli al fine di poter lasciare loro, il frutto dei suoi sacrifici e quelli di chi l’ha preceduta.

Siccome il nostro modus vivendi non è al passo con i tempi, abbiamo pensato doverosamente per rispetto dei futuri ospiti e rispetto del nostro modo di pensare, di sostituire la vecchia mobilia, (cosa che abbiamo saputo poi essere normale nel lasciare quella vecchia anche in pessimo stato), con letti, materassi e cuscini, comodini, armadi, scrivanie, scaffali, cucina da pochissimo acquistata, bagno completamente rifatto e, siccome la vecchia proprietaria lo riteneva utile per un vivere domestico normale, sostituire i radiatori perchè potevano avere freddo stando sempre curvi sui libri, ( valle a spiegare che i tempi sono cambiati), asse e ferro da stiro, televisione e oltre alle coperte, ha voluto fornire, contro il parere dei figli, anche piumini di vera piuma d’oca perchè “d’inverno fa freddo, e ” vialtri no capì niente “.

Dulcis in fundo, visionando la copia del contratto del padre di uno degli studenti, avendo letto che il genitore faceva l’operaio, chiese la metà del suo canone d’affitto mensile lasciando scorrere tempo se il dovuto arrivava in ritardo.

Trascorso l’anno academico, in possesso delle chiavi, sono passato a visionare l’appartamento:
Caldaia a gas sostituita da tre anni e pochissimo usata prima dell ‘uso affitto, manomessa al punto che il tecnico per la revisione annuale si è chiesto come avessero potuto farlo, sotituzione di due manopole e interruttore, ammaccature varie, termostato scassato, libretto istruzioni, tanto raccomandate, scomparso.

Tavolo della cucina rigato e rovinato, portelle dei pensili non chiudevano come una delle basi e con una pure completamente staccata.

Lavello in inox di buon spessore ammaccato in più punti, scarico che perdeva gonfiando la base del sottolavello rendendolo inservibile. Piano cottura ossidato e sberciato nello smaltato, copertura di un fuoco mancante, pentole mancanti e /o menza manici, posaterie al minimo bicchieri tazze e mug mancanti e/o rotti. Unap iastrella del pavimento in marmo rotta, telecomando TV fuori uso, spina manomessa con pericolo di corto circuito, bruciature di sigaretta, ferro da stiro con manico lasco e riscaldante a metà, asse da stiro non chiudeva e piano bruciato.

Bagno con piastrelle a parete da sostituire perchè macchiate in modo indelebile, tavoletta del wc mancante, bicchiere per spazzolini da denti rotto, reggi salviette penzolante, sciacquone non funzionante nello scarico minimo, perdita costante dello stesso all’interno del water, porte cabina doccia non scorre, il rubinetto del bidet traballante, un vetro finestra rotto, vaste macchie di muffa sul soffitto, risultato e dell’aspiratore non funzionante e della non regolare apertura della finestra.

Due materassi da buttare perché usati senza lenzuola, e senza coprimaterassi che erano mancanti.
Una porta d’armadio non chiudeva, grucce mancanti e/o rotte, una sedia azzoppata e una poltroncina con due ruote mancanti.

L’attaccapanni mancante di un reggi abito, una maniglia scassata di una porta e una finestra che non chiude più bene, radiatori con ammaccature mancanti di pittura e bruciature di sigaretta, pareti sporche e graffiate, lampadine al led mancanti.

Molto sporco, forte odore da chiuso e da fumo un poco dolciastro per la verità.

Le caparre sono state contrariamente usate a saldo degli ultimi due mesi di pigione.

Provato a contattare gli studenti e/o loro genitori firmatari del contratto di affitto, ricevuto risposte quali non era colpa loro comunque da chiedere a chi li aveva sostituiti. (alla faccia delle raccomandazioni circa un eventuale scambio, comunque da loro pienamente escluso, dovendo informare la Questura).

Contattato con difficoltà e non tutti, quelli che nel tempo si sono succeduti ricevendo sempre le stesse risposte: chi aveva lasciato tutto in ordine, chi invece aveva già trovato tutto in cattivo stato.
Coa fare? Querelare, così oltre al danno anche l’onorario del legale e pure la beffa stante le lungaggini giudiziarie.
La vecchia proprietaria, che non ha volito visionare i danni, molto rattristata, ha solo commentato: ” che pecà, i pareva tanto dei boni fioi “.

Sono stato tentato alcune volte di partecipare a quelle riunioni/assemblee con presenze di autorità locali competenti tutto tese ad adoperarsi per appoggiare le proteste degli studenti contro la mancanza di alloggi per loro e, una volta resi disponibili, contestare i canoni secondo loro troppo esosi.
Avrei tanto voluto contestare i loro comportamenti, ma non è andata così.

Abbiamo dato una mano agli studenti, alla università, metaforicamente anche alla cultura in senso lato, allo stato con le tasse pagate, per avere nulla in cambio visto che quello che è rimasto al netto delle varie imposte non copriva ovviamente i danni subiti.

Per quanto mi riguarda gli studenti possono fare avanti e indietro fra loro abitazione e l’università. Piuttosto l’appartamento continuerà a rimanere chiuso, pagando quanto relativo alla cosiddetta “rendita catastale”.
Così mi chiedo quale sarebbe la rendita? Almeno che cambiassero la denominazione, cosa che a loro, burocrati praticanti, dovrebbe venire benissimo.

Molte volte non è tutto oro ciò che luccica.
Ad maiora.

A.
(lettera firmata)

(In risposta al commento: “Avevo tre appartamenti locati a prezzi onesti: era più quello che spendevo”.)

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10 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. ….gli universitari , futuri alfieri di cultura e conoscenza una volta col lauro in testa…..prima ….animal house. Mi sono state raccontate storie , da fonte fidata , di gente che con lo scarico del wc , invece di avvertire il proprietario , defecava nei sacchetti della spesa… meditate gente meditate

  2. Sono sempre stato convinto e ne ho continuamente la riconferma di quanto detto, da quel che si sente in-giro, che, sebbene potrebbe sembrare conveniente, affittare a studenti si rischia e anche parecchio in danni vari. bene a sapersi e grazie per l’informazione divulgata, Alf

    • Francesco salve,
      immagino che leggere la mia pappardella può scoraggiare, però sta scritto:
      . Forse lei è uno che giustamente protesta contro l’uso degli immobili a solo uso turistico e ha ragione. Ma non basta.
      Troverebbe giusto illudere , meglio ingannare, una famiglia di veneziani, alla quale dopo poco tempo viene chiesto di liberare l’appartamnto per le ragioni che lei non ha letto?
      La questione viene utile per narrarle qunto di seguito:
      Per i figli con frequentazione di scuola guida ho trovato più sicuro per il traffico anni 70 e per le molteplicità tecniche di un futuro patentato, farli guidare per le via di Marghera. La parte residenziale a me sconosciuta, percorrendola mi ha positivamente impressionato per il verde, per la larghezza delle sue strade e per la tranquillità al punto che decisi di impegnare una somma di denaro nell’acquisto di un appartamento. Siccome nel tempo rimaneva disabitato perchè le cose della vita sono mutevoli, pensato con poca convinzione, di affittarlo. Bene, volendo garantirmi ho pensato di adottare il sistema di tipo bancario dove per l’erogazione di un prestito o di un mutuo, la rata mensile avrebbe rappresentato un terzo degli introiti dell’affittuario, così da non creargli problemi economici. Le posso assicurare che ne ho viste di tutti i “colori”; fatica a ragionare su una cauzione, di fidejussione neanche parlarne, alcuni non sapevano nemmeno cosa fosse, garanzie palesemente inventate. un esempio su tutto:
      si presenta una signora di Marghera accompagnata dalla figlia incinta e con una bambina piccola. Casa bella, tutto bello, tentativi di abbassare il canone già vantaggioso, io in attesa di ricevere delle garanzie. Una sola: dichiara di lavorare in Comune e, senza offendere nessuno, non faceva sicuramente il vice sindaco.
      Mentre girava per le stanze, chiesi alla figlia del tutto disinteressata alla questione anche se l’appartamento era per lei, quale era il mestiere del marito per poi eventualmente richiedere una copia dello statino paga e se lei lavorava, risposta: marito disoccupato (sottocasa avevano parcheggiato un’ Audi non certo utilitaria; lei lavorava ad ore presso una ditta di pulizie, con uno stipendio di 350 – 400 €/mese. Nel frattempo la madre per incoraggiarmi disse che la figlia era in lista di attesa per l’assegnazione di un alloggio popolare. Vista la mia indifferenza, se ne sono andate quasi senza salutare.
      Allora se per caso non lo avete intuito, mi permetto di spiegarvelo.
      La tattica praticamente sarebbe stata questa: se va bene pagamento di un massimo di tre mesi di canone, non pagamento delle spese condominiali a loro spettanti, mancato pagamento bollette varie tutto a mio carico. Inizio di pratica di sfratto, con questo il punteggio per l’assegnazione aumenta, intanto rimangono a mie spese chissà per quanto tempo con buona possibilità che la richiesta di sfratto non venga accolta in quanto era in cinta, e con infante, magari farsi licenziare dalla impresa dove lavora, aggiungiamo pure il marito ufficialmente disoccupato, ma “caporossolante, e ci siamo capiti..
      In seguito leggendo che le istituzioni preposte alla residenza popolare erano in crisi in quanto non in grado ufficialmente di poter soddisfare tutte le domande di assegnazione, scrissi al Comune.
      Di seguito le quoto la storia:
      A proposito di mancanza di case nemmeno per emergenze abitative, tempo addietro avevo acquistato a Marghera un appartamento in una zona italianamente residenziale, molto tranquilla. Essendo appartamento libero e non fidandomi di molte richieste ricevute mancanti anche delle semplici garanzie concernenti il pagamento del canone, scrissi al Comune offrendo la mia proprietà in affitto.
      Fui indirizzato all’Insula dove chiarii sin da subito che innanzitutto volevo avere rapporti solo con il Comune. Mettessero all’interno chi secondo loro aveva più diritto, bastavano garanzie circa eventuali danni, esclusa la normale usura, e pagamento certo dei canoni sino a che la proprietà non venisse restituita. Trattando con una istituzione, non pretendevo neanche nessun anticipo.
      Dopo aver presentato domanda, mappa catastale e documenti vari, l’appartamento fu visionato da un ingegnere e un geometra.
      Preciso che in quei momenti, già consolidati e poi rimasti tali ancora per due anni, il canone di libero mercato per il tipo di abitazione e zona come il mio, si aggirava dai 500 -550 €/mese, io chiedevo 400-450 € perché a me sembravano troppi e a seconda di chi si sarebbe presentato con delle normali garanzie, ( e qua potrei rappresentare un vario corollario di personaggi a volte scartati già a prima vista anche e se non altro, per il rispetto degli altri condomini).
      Mi viene comunicato che il canone “imposto” dall’Insula era di 210€ mese “fatto bene”, che poi non ho capito cosa intendessero anche perché non avevo chiesto nessun favoritismo né tantomeno una maggior valutazione dell’immobile.
      Chiesto, a quel punto solo per mera curiosità, come ci si saremmo regolati con i danni: nessuna risposta.
      Successivamente ebbi un incontro con il presidente dell’Associazione Piccoli proprietari, di professione avvocato, il quale mi disse di aver perso solo tempo in quanto lui aveva avuto un’esperienza negativa al ritorno di un suo appartamento molto danneggiato per il quale non ha mai ricevuto nessun rimborso. Pertanto che sia il Comune a trovare le soluzioni usando i nostri soldi.
      Per non parlare dell’Ater, con immobili sfitti, alcuni abusivamente occupati da finti poco abbienti e ridicolmente aiutati anche dal Comune stesso, (tanto basta una autocertificazione……), e con lo stesso sistema del piangere il morto per fregare il vivo. Assegnatari di questi benemeriti istituti a canoni ridicoli per arrivare poi ad appartamenti abitati fisicamente da una sola persona, magari in età, all’interno di un appartamento per un nucleo di 4-5 persone, però risultante con parenti residenti solo su carta, che con questo sistema si garantiscono o garantiscono agli eredi un appartamento a Venezia centro storico dagli Istituti restaurato e/o manutenzionato a basso canone d’affitto.
      Uno dei molteplici esempi, tanto certe cose non cambiano mai, e se cambiano, cambiano in peggio: anni orsono conobbi un personaggio non veneziano, assegnatario di un appartamento di edilizia popolare a Mestre con moglie e due figli piccoli, che mi chiese se al Lido di Venezia poteva acquistare un appartamento più grande, (quello assegnato non era più sufficiente causa bimbi in crescita), avendo a disposizione una cifra, frutto del suo precedente lavoro, che si aggirava sui 200milioni di lire. Ritrovatolo dopo un po’ di tempo mi disse che l’Ente o il Comune, ora non ricordo, gli aveva assegnato un appartamento più grande, lasciandogli la cifra in tasca.
      Ma dove vogliamo andare ??
      Cosa ne pensate, ho peccato nel giudicare male?
      Alla fine Francesco, questo è tutto. E’ solo questione di banane repubblicane.
      Ad maiora, forse.

      • Buonasera, lei sicuramente dirà la verità sui fatti, ma alcuni suoi suoi pregiudizi sono da rivedere.
        Da 60 anni abito nella casa ater dove sono nata, ora siamo in 4 con mio marito e due figli. Siccome gli affitti si calcolano sui cud, siamo sugli 800 euro al mese. Mai viste manutenzioni: piove dentro e infissi da rifare che cascano a pezzi, tanto per dirne un paio. Sotto di noi l’ater per fare cassa ha affittato solo a bar: musica e schiamazzi tutta la notte. Lei è … rimasto molto indietro

        • gentile Zanna veneziana,
          in effetti riguardo l’ater facevo un esempio di anni addietro,
          Altro per quanto riguarda gli ateristi non ho detto.
          Ma visto che cia siamo, c’è del marcio in ambo le parti.
          Ater che ha ristrutturato appartamenti che da un pò d’anni non vengono assegnati, altri occuoati a scapito degli assegnatari in graduatoria e nulla fà l’ente per impedire questi abusi, anzi paga tutto, condominio compreso.
          Poi vi sono appartamenti di una certa superficie occupati da anni quando ancora la famiglia era numerosa, ora vi rimane solo una persona e l’ater non assegna atali appartamenti a nuclei almeno di quattro persone, solo perchè con l’autocertificazione, (comodissima anche perchè non viene verificata), risultano residenti i figli che di fatto abitano in tutt’ altre parti,
          Che ne dice Lei degli esempi non più vecchi di uno-due anni, di autovetture parcheggaite in aree dei condomini di pubblica residenza, il cui numero calcolato in vari periodi era sempre uguale con risultato che il 65% del totale era formato da suv di note marche tedesche?
          Anch’io confido nella sua sincerità e, pertanto, sono soddisfatto di apprendere che ora, forse solo nell’ultimo decennio, i canoni ater/comune sono rispetto agli introiti, non molto inferiori a quelli di mercato.
          Spiace apprendere delle condizioni dove lei riisiede che dovrebbero essere a carico del proprietario, ma si sa come lavorano questo è il risultato. Comunque si consoli, questi comportamenti sono tenuti anche da molti proprietari di appartamenti dati in affitto con gli stessi obblighi.
          Questi sono alcuni esempi tanto a volte parlare non serve, visto che fra non molto mangeremo banane gratis che chesceranno anche sulla alpi, così potremmo fregiarci del titolo di cittadini della vera repubblica delle banane.
          Ad maiora

  3. Mi pare persino impossibile che siano riusciti a fare così tanti danni in un solo anno. Cos’erano? Vandali?
    Comunque è previsto per legge farsi rilasciare una cauzione, anche sotto forma di fidejussione, che verrà restituita solo al netto di quanto necessario per ripristinare le condizioni originarie, che devono essere dettagliatamente descritte nel contratto anche allegando foto.

    • VP salve,
      e si, anche a me è sembrato strano trovare l’appartamento in quelle condizioni, ma non certo sorpreso anche perchè non abbiamo voluto credere alle notizie riportateci da conoscenti,
      Sarà stato un caso particolare, probabile. Purtroppo la usb con le foto caricare con relativi particolari, in un trasferimento di cose non usabili ma da non buttare, non si è più trovata e purtroppo pure altro. Quando le cose sono “curate” da divese persone, producono risultati simili.
      Vera la questione della cauzione, figejussione equant’altro, ma in quel caso troppa abbiamo anticipato la fine della usb. A volte non sempre si riesce a ragionare con glia altri, sarebbe stato sufficiente anche un semplice on-hire e relativo off-hire controfirmato, ma tantè.
      Grazie comunque per il suo suggerimento.
      Ad maiora

    • Gentile Fabiana,
      la prego voer leggere quanto ho già risposto a Francesco che spero venga pubblicato.
      Esclusivamente per lei, dica pure l’altro, potrebbe essere interessante.
      Grazie e ad maiora

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