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Actv Venezia, rimborso per abbonamenti non usufruiti in lockdown

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Actv Venezia (gruppo AVM/Actv) ha reso noto oggi pomeriggio l’avvio della procedura on line per richiedere il ristoro del servizio pagato con abbonamento ma non usufruito a causa del lockdown.

Il ristoro avverrà con voucher attraverso una procedura online attiva da domani.

La prima fase sarà riservata agli acquirenti di abbonamenti annuali studenti.

Per gli studenti residenti in Città metropolitana di Venezia e iscritti al quinto anno delle scuole secondarie di secondo grado vi sarà un ulteriore contributo stanziato dall’Ente metropolitano.

Come sancito dall’articolo 215 del decreto legge 19 maggio 2020 n. 34 (convertito in Legge 17 luglio 2020 n. 77), hanno diritto al ristoro i pendolari di trasporto ferroviario e del trasporto pubblico locale, ovvero quanti utilizzino quotidianamente i servizi di trasporto pubblico per motivazioni di studio o lavoro che fossero in possesso di abbonamento mensile o annuale in corso di validità durante l’arco temporale ‘marzo, aprile e maggio’, per gli studenti, e ‘marzo e aprile’ per i lavoratori, acquistato prima della data di domenica 8 marzo 2020 (compresa) e in regola con i pagamenti.

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4 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Rispondo anche al commento del Gentile Luca Perini, che ringrazio per la cordialità e le osservazioni.
    Alla base sta il diritto universale per tutti i cittadini di non essere indotti o costretti a comprate computer e smartphone per ottenere dei benefici di legge o, peggio, per avere un semplice “rimborso” (come lo chiamano, ma che tale non è perché si tratta di un “buono” per un successivo acquisto che non tutti effettueranno, perdendo così ogni beneficio).
    I citati apparecchi inoltre (e forse sarebbe bene che Actv lo sapesse prima di indurre i cittadini a fornirsi di tali dispositivi per aver dei servizi…) hanno tra l’altro un devastante impatto ambientale: dalla produzione (13 tonnellate di acqua per fare uno smartphone) repubblica.it/ambiente/2015/05/18/news/smartphone_consuma_13_tonnellate_d_acqua-114659045/
    allo “smaltimento”
    agendadigitale.eu/cultura-digitale/limpronta-ambientale-dellict-ecco-limpatto-dei-nostri-device-sul-pianeta/
    it.euronews.com/2019/07/26/in-questa-infernale-discarica-tossica-del-ghana-finiscono-i-nostri-rifiuti-elettronici
    alla salute:
    informasalus.it/it/articoli/rifiuti-elettrici-smaltimento.php
    Allo sfruttamento di bambini nel mondo: ancor peggio è infatti l’inaccettabile e vergognoso impatto sociale dovuto all’estrazione dei materiali necessari per costruire tali dispositivi, che molti cambiamo in continuazione (o sono costretti a cambiare perché altrimenti non possono scaricare “APP” o avere rimborsi, oppure per essere “alla moda”
    (sfruttamento disumano di bambini nelle miniere di cobalto in Africa):
    repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2016/01/27/news/miniere_di_cobalto-132142114/
    Infine, esiste il diritto di non avere né cellulare ne computer, ma comunque di poter fruire di ogni beneficio di legge (Bonus Vacanza), servizio (bike sharing), opportunità (abbonamento integrato Bus-Metropolitana di superficie con ACTV e Trenitalia).
    Nessuna legge infatti può obbligare i cittadini (specie quelli che non se lo possono permettere economicamente, che ora col Covid 19 saranno tanti…) ad avere cellulari evoluti o computer: il solo obbligo è quello di avere un domicilio, un documento di identità e un codice fiscale.
    Credo ci sia da meditare, anche da parte di Actv…
    Cordialità
    Prof. Fabio Mozzatto, possessore da anni di Samsung GT-E1200 (e ricomprato, dopo anni, uguale…).

  2. Prof. Mozzatto
    io lavoro nel comparto ITC e quindi sviluppo procedure e app per computer e smartphone e mi permetta di ricordarle che quasi tutti hanno un apparato con cui si collega ad internet. Le faccio un semplice esempio: mio padre ha 91 anni e ha tablet e smartphone.
    Però sono completamente daccordo con Lei in quanto nonostante la grande diffusione dei device non tutti sono in grado di fare domande e/o ricorsi via telematica e quindi ritengo che il ricorso via cartaceo (ricorrendo alle varie biglietterie sparse Venezia) debba rientrare nell’annovero dei sistemi per il rimborso indipendentemente che lo faccia un anziano , un non possessore di device o persone con scarse conoscenze informatiche…. pensi che anche io presenterei la domanda via cartacea… anche perchè molte volte non si hanno risposte conseguenti alla richiesta.
    Augurandole buona giornata le invio cordiali saltuui

    Perini Rag. Luca

  3. …e ci risiamo:
    nonostante ripetute segnalazioni, ACTV continua ad escludere chi non ha computer o smartphone, o non ne ha dimestichezza, dal diritto al rimborso: in base a quale legge di possono discriminare normali cittadini (ricordiamo che Venezia è ormai una città di anziani, e molti fanno fatica ad arrivare a fine mese, altro che internet e smartphone!) da cittadini “evoluti e tecnologici”?
    Eppure l’azienda ha biglietterie diffuse in tutto il territorio cittadino, e pure sportelli a Piazzale Roma ed altri punti strategici: allora perché non permettere ai “comune mortali” di avere ugualmente il diritto al rimborso compilando il sacrosanto e facile modulo cartaceo?O sotto sotto è un sistema per far lavorare i cittadini anziché i dipendenti degli uffici, per risparmiare sul personale?
    A me pare una grave discriminazione e violazione dei diritti, oltre che una pericolosa tendenza, che tra l’altro si ripete anche per prenotare il ferry-boat il sabato e festivi, oltre che per acquistare l’abbonamento integrato Bus-sfms.
    Io non ci sto, e invito i cittadini a ribellarsi da queste discriminazioni che di fatto privano alcuni cittadini di alcuni diritti, agevolazioni e benefici di legge.
    Prof. Mozzatto Fabio
    Venezia.

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