Torna l’acqua alta e torna a rialzarsi il Mose in difesa di Venezia. Domani mattina, 15 ottobre 2020, è prevista una marea con picco massimo di +135 centimetri alle ore 10.40. Dopo due giorni di incertezze e titubanze, ora finalmente la sicurezza, riportata dall’Ansa: il Mose sarà riattivato domattina e le sue 78 paratoie alle tre bocche di porto si alzeranno di nuovo dopo lo “stress test” di sabato 3 ottobre, andato a buon fine.
L’ordinanza della Capitaneria per il blocco della navigazione in laguna è pronta, e le operazioni dovrebbero iniziare alle 8 di domattina, un paio d’ore prima dell’alta marea, come già avvenuto la scorsa volta.
Il Provveditorato alle Opere pubbliche che con la struttura del Commissario straordinario sovrintendente alle operazioni, ha monitorato le carte meteo a lungo, poi, pur con un’incertezza sul picco che potrebbe fermarsi a qualche centimetro in meno di quanto previsto, ha comunque deciso di riattivare nuovamente il Mose per fermare l’ingresso del mare in laguna e proteggere la Serenissima dall’acqua alta.
Particolare attenzione alle condizioni climatiche: stanotte il maltempo si sposterà dalla Francia verso l’Italia. Sull’Adriatico è atteso un mix di venti, di scirocco e bora. Se dovesse prevalere il vento di scirocco (che andrebbe ad aggiungersi alla marea astronomica di +80), i 135 centimetri di alta marea saranno facilmente raggiungibili.
Il Mose è ancora in fase di test e, come già annunciato, entrerà in azione sopra i 130 centimetri di alta marea per proteggere la città, come appunto è previsto per domattina. L’obiettivo delle operazioni sarà mantenere la quota di salvaguardia in laguna intorno al metro sul medio mare, di conseguenza Piazza San Marco, il punto più basso della città, potrebbe comunque essere coperta da un velo d’acqua, ma gran parte della città resterebbe all’asciutto.
Giorgia Pradolin