L’acqua alta a Venezia domenica ha raggiunto i 104 centimetri sul medio mare. L’area maggiormente interessata è stata, come di consueto, quella di Piazza San Marco dove l’acqua ha sfiorato i 20 centimetri di altezza rispetto al selciato. Da oggi, lunedì, le massime dovrebbero tornare, secondo il centro maree del comune, intorno ai cento centimetri, valori più “normali”. Nelle stesse ore, però, infuriano le polemiche per i sistemi di “allerta” alla popolazione.
L’acqua alta è arrivata a 121 centimetri alle 23 di sabato sera e sono in molti a lamentarsi per le previsioni non sempre esatte, soprattutto pensando al caso ‘clamoroso’ dei 140 cm previsti con enfasi per domenica scorsa (che avevano allarmato tutti) poi ridotti a 104.
Alle contestazioni si aggiungono i ritardi occasionali per sirene e sms: sabato sera, mentre in molti giurano di non aver sentito sirene, la marea ha raggiunto i 121 centimetri. Solo alle 19.30 è stato inviato un nuovo sms agli oltre 60 mila iscritti al servizio, confermando la previsione di 125 centimetri.
Ma gli allertamenti tardivi non sono l’unico aspetto negativo di chi si lamenta dei sistemi di avviso alla cittadinanza, un grande ruolo nei comportamenti e nella vita dei cittadini lo giocano le previsioni sovrastimate. Preallarmi ingiustificati stivali alla mano, negozianti che alzano la merce, coppie e persone che rinunciano ad uscire di casa disdicendo serate già organizzate.
Essendo la materia così volubile (basta che cali o che giri un po’ il vento per cambiare la quota di acqua alta a Venezia) è facile prevedere che questo sistema non cambierà a breve, anche se sono in molti a chiedersi se nel 2016 non sia possibile configurare un sistema tecnologicamente più efficace di previsione.
Paolo Pradolin
07/03/2016
(cod mareave)