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1600 anni di Venezia e San Giacométo: celebrazioni e curiosità sconosciute

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1600 anni di Venezia e della chiesa di San Giacométo. Iniziano domani mattina, 25 marzo 2021, le celebrazioni per l’anniversario della fondazione della Città di Venezia. Il calendario ufficiale è ricco di eventi, ma nel programma del “Comitato ufficiale 1600 anni della Fondazione di Venezia” non si scorge un appuntamento che rischia di passare inosservato ma che ha una grande valenza evocativa e simbolica: la messa e la commemorazione storica nella chiesa di San Giacomo di Rialto (conosciuta anche come chiesa di San Giacométo) che la tradizione considera la più antica di Venezia, fondata il 25 marzo 421, la stessa data della fondazione della città.
In onore di questa giornata domani pomeriggio alle 16 suoneranno a festa le campane di Venezia e alle 17.30 si svolgerà la celebrazione eucaristica nella piccola chiesa a due passi dal ponte di Rialto, il tempio più longevo del centro storico lagunare, secondo la tradizione. Per rispetto delle normative anticovid, in base agli spazi, potranno entrare una sessantina di persone.
La messa sarà celebrata da monsignor Ettore Fornezza e animata dalla musica di un organista con le voci di coristi. A seguire si terrà la commemorazione storica ed evocativa delle origini dell’antico tempio che, si diceva, coincido con quelle della fondazione di Venezia.
A tracciare la storia della chiesa di San Giacomo e ripercorrerne i passi più importanti sarà il presidente dell’Arciconfraternita di San Cristoforo e della Misericordia che gestisce il tempio, Giuseppe Mazzariol.
“A conferma della tradizione che anche la chiesa di San Giacométo è stata fondata nel 421 – ricorda Mazzariol – nel 1421 venne celebrato con grande solennità il millesimo anniversario della fondazione sia della città che del tempio”. La storia, per qualcuno leggenda, narra che la chiesa di San Giacométo

“sia stata eretta nel 421 – ricorda il presidente – il 25 marzo a mezzogiorno, con la medesima datazione della fondazione di Venezia, per voto fatto da un certo Eutinopo chiamato “il greco”, proveniente da Candia, di professione falegname (qualcuno afferma architetto), in occasione di un grande incendio verificatosi nell’isolotto di Rivus Altus, nel corso del quale vennero distrutte 24 case. Le case all’epoca erano in legno e anche la chiesa votiva venne in un primo tempo edificata in quel materiale”.
Tornando alla data di costruzione di San Giacométo: “Qualche storico sostiene che il tempio venne costruito in pietra tra l’XI e il XII secolo, praticamente quando sorse il mercato di Rialto”.
Tanti gli aneddoti e gli episodi storici legati alla chiesetta realtina e alla fondazione della città di cui l’Arciconfraternita e lo stesso Mazzariol sono custodi, e alcuni saranno ricordati questa sera.
Le origini della chiesa a Rialto che sulla facciata esterna mostra un grande orologio con il sole al centro ha testimonianze fissate da alcune date storiche, ricorda il presidente dell’Arciconfraternita, cioè quelle incise nell’iscrizione marmorea del “pilastro del presbitero”, a fianco della porta laterale della chiesa che si apre in Ruga degli Oresi.
“La lapide in latino – cita Mazzariol – ricorda che le fondamenta di questo tempio, eretto per voto in onore di San Giacomo Apostolo, furono gettate nell’anno 421, il giorno 25 marzo, a mezzogiorno, sotto il pontificato di Zosimo e l’impero di Onorio. La consacrazione venne celebrata l’anno seguente, nello stesso giorno, dai quattro vescovi Saveriano di Padova, Ilario di Altino, Giocondo di Treviso, Epodio di Oderzo; inoltre per la prima volta

la cura fu affidata a un fortunato sacerdote. Queste cose già quasi cancellate dal passare del tempo sono state scoperte dall’operosità del canonico cenedese Natale Regia che aveva restaurato il tempio in una splendida chiesa per lasciare ai posteri il ricordo dell’edificio, della consacrazione, della ricostruzione e della condizione del tempo, si fece cura di ciò che deve essere scritto nel marmo”.
La lapide nella chiesa venne posta nel 1531 da Natale Regia, l’anno successivo del restauro. Natale Regia morì il 4 giugno del 1532 e “venne sepolto come da suo testamento nella chiesa, ai piedi dell’altare maggiore – prosegue Mazzariol – come descritto dal diarista cronista dell’epoca, Marin Sanudo nel 1532”.
La presenza dei quattro vescovi il giorno della consacrazione della chiesa di San Giacométo a Rialto stava ad indicare “la divisione territoriale per la cura delle anime”. E sempre secondo la storia-tradizione, il giorno della consacrazione della chiesa di San Giacométo venne portata a Rialto, da Torcello, una reliqua di San Giacomo, il suo braccio destro.
Queste e tante altre curiosità storiche si sentiranno oggi pomeriggio nell’antico e storico tempio realtino “che nel corso dei secoli fu sede di innumerevoli scuole di arti e mestieri – conclude il presidente – di cui tutt’ora ne sono testimonianza altari ed arche, come segnalato sul pavimento”.

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