Doina Matei è “fuori”. Se non si può dire che è “libera”, è comunque un regime che ci assomiglia molto. La romena vivrà in una casa di Mestre nella speranza che la morte di Vanessa Russo, uccisa nel 2007 infilandole un ombrello in un occhio, venga finalmente dimenticata.
Tecnicamente, Doina Matei ha ottenuto “l’affidamento in prova ai servizi sociali”. La 31enne può godere di una decisione del Tribunale di sorveglianza di Venezia che ha accolto la richiesta del suo legale, Carlo Testa Piccolomini.
La donna vivrà in una casa a Mestre messa a disposizione dall’Uepe (Ufficio di esecuzione penale esterna) e vi rimarrà fino a febbraio 2020, data prevista per la fine della pena.
Il tribunale, riportano i giornali locali, ha fissato una serie di prescrizioni che Matei dovrà osservare: potrà uscire di casa dalle 6 alle 22, non potrà allontanarsi dalla città e le saranno vietati i viaggi all’estero. Non le sarà possibile, inoltre, utilizzare social network, neanche con identità fittizia.
Questo obbligo deriva dal fatto che il regime di semilibertà (Doina Matei usciva di giorno per lavorare e rientrava nel carcere della Giudecca alla sera) le era stato interrotto nell’aprile scorso dopo che la romena aveva postato su Facebook alcune foto di lei sorridente al mare, mentre beveva drink o mangiava dolcetti fuori dal carcere (sopra una foto dell’epoca), circostanza che aveva suscitato l’indignazione dei familiari della vittima e di molti altri che avevano commentato negativamente.
In quella occasione il Tribunale aveva sospeso la semilibertà, salvo poi ripristinarla ritenendo che si trattasse di un “errore”, non però così grave da “incidere in profondità nel processo rieducativo in corso”.
Super :)))
Ma che vergogna! In Italia non c’è più decenza!! Ma se fosse stata la figlia del giudice a morire che cosa avrebbe fatto? Le avrebbe dato una casa è un lavoro??? VERGOGNA!!!
come “nella speranza che la morte di Vanessa venga finalemente dimenticata??” ma che parole sono???
è ovvio supporre che la responsabile di quell’atroce gesto speri nell’oblio per continuare il suo percorso di recupero …
peccato che la vittima non abbia possibilita’ di recupero alcuno!
Le auguro tutto il male possibile…
E’ inaccettabile!!! Chi uccide non deve avere nessun diritto se non il dovere di
pagare per i crimini commessi, fino all’ultimo secondo dell’ultimo giorno di pena!!!!
la giustizia è uguale solo per i delinquenti. le vittime dimenticate. ma toccheremo mai il fondo? ho paura.