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Zaia: «Pronti al peggio, serve collaborazione dai cittadini». Non esclusa ordinanza contro gli assembramenti

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Situazione contagi Covid in Veneto, il presidente Luca Zaia fa il punto da Marghera lunedì 9 novembre, tenendo la mascherina indossata: 1580 ricoveri in regione, 113 persone nelle ultime 24 ore, con 203 terapie intensive: +10. I dimessi sono 27: ogni giorno un centinaio di letti nuovi da occupare. «La crescita c’è. La pressione anche – dice Zaia, e ringrazia gli operatori impegnati – Sono pronte le mille terapie intensive, manca il personale: ce n’è anche parecchio di infetto, sia nelle rsa che negli ospedali. L’assessore alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin procederà all’allestimento di tende riscaldate fuori da tutti gli ospedali, per triage e prime cure».

Gli assembramenti

Biasima le foto di piazze piene nel fine settimana, in montagna, sulle spiagge e nelle città, il presidente. «La situazione ospedaliera ad oggi è da fascia gialla, ma tutto quello che c’è fuori purtroppo bisogna constatare che non viene considerato con attenzione. Muoiono 20 persone al giorno, è grave quello che sta accadendo e ci vuole rispetto per chi sta male e per gli operatori. Non casca il mondo saltando lo spritz una domenica. Altrimenti è inevitabile che ci daremo appuntamento all’ospedale». In una piazza piena abbiamo la possibilità che ci siano decine di asintomatici che trasmettono il virus, ricorda il governatore: «Siamo sommersi dalle segnalazioni da tutto il Veneto – dice Zaia – Porto la preoccupazione di chi ha l’obbligo di amministrare la Sanità. L’alternativa al locale chiuso non è trovare un capannone per fare festa». Il problema non è la passeggiata all’aperto, spiega il governatore, ma i capannelli per ore di gente a contatto per l’aperitivo, il non rispetto delle distanze.

L’incontro con i sindaci

Affronta un tema etico e civico, il governatore. «Non è politica – dice Zaia – Incontreremo le amministrazioni comunali, non è pensabile che il fine settimana diventi possibile occasione di diffusione del virus. La libertà di ognuno termina dove inizia il diritto della comunità a non infettarsi. Diamoci una mano», sottolinea. Le terapie intensive non Covid sono 319: oncologici, traumi ecc., oltre alle 200 Covid, calcolando che ce ne sono un migliaio, l’attenzione è alta.

Fascia arancione

Veneto fascia arancione? Lunedì pomeriggio è previsto il comitato tecnico scientifico. Il governatore riconferma la necessità di un confronto, «siamo al 17% dell’occupazione delle terapie intensive, siamo fanalino di coda, il problema è fuori – e riguardo all’apertura dei parchi commerciali, che nella dicitura della disposizione governativa sono altro dai centri commerciali, e possono tenere aperto – Bisogna rivedere il Dpcm – afferma Zaia – C’è un difetto di comunicazione».

Parchi commerciali e centri

Outlet e parchi commerciali: una interpretazione delle norme nazionali non ne impedisce l’apertura, diversamente dai centri commerciali, e così è stato nel fine settimana, cosa che ha dato adito a diverse polemiche, ad esempio a Noventa di Piave. Il governatore non esclude provvedimenti per evitare il problema degli assembramenti inutili, ci sarà un incontro con i sindaci per questo. «Risolveremo probabilmente entro sabato il tema dell’interpretazione della disposizione legislativa sugli outlet», dice il presidente.

App veneta

Nel frattempo l’app Zero Covid Veneto, che inizia martedì 10 novembre, serve a chi è a casa positivo per esser monitorato da remoto. Si iniziano a caricare i tamponi con le positività, i numeri dei rapidi oltre ai molecolari. Verranno caricati sul bollettino nazionale, spiega Zaia. Lo farà anche l’Emilia Romagna. Zaia afferma che in Veneto: «non è mai mancato il lavoro di squadra con il governo. L’app veneta non è in alcun modo in contrapposizione con la Immuni». L’applicazione è scaricabile volontariamente. Il garante ha disposto una legge in Consiglio regionale per la tutela della privacy e, spiega Zaia, «la faremo in settimana. Ho tentato in tutti i modi di non andare in Consiglio per questa app, Zero Covid Veneto – commenta l’argomento privacy – comunque verrà implementata con il test fai da te e la registrazione del risultato del test in auto somministrazione, quando arriveremo a farlo».

Le minacce di morte

Zaia ringrazia gli esponenti della politica e i cittadini intervenuti per portargli solidarietà, dopo la mail ricevuta con la frase: “ti sparerei in bocca”. «Le minacce non ci fermano. Ne ricevo parecchie. Questa fa parte di quelle più problematiche – afferma Zaia -. La speranza è sempre quella del dialogo. Dispiace anche per la bomba carta al Pam di Treviso, domenica sera. Vedo troppo spesso circolare la parola “dittatura”, ma non ci divertiamo di fronte alla pandemia – dice Zaia – Avremmo ben altro da fare».

Antonella Gasparini

 

 

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