Residenti a Venezia in continuo ribasso. Nel 2023 persi altri 563 abitanti, significa che una persona e mezzo ha abbandonato Venezia ogni giorno, domeniche e festività comprese. Il declino demografico inesorabilmente continua facendo sempre più assomigliare Venezia ad una città fantasma, dove la mattina arrivano gli operatori ad aprire le attività che servono per i visitatori, per poi andarsene la sera.
Gli ultimi dati raccolti da Venessia.com, basati sul sito ufficiale del Comune, dicono che nel corso del 2023, 563 residenti hanno lasciato le aree centrali, includendo sia il centro storico che la Giudecca, un numero che aumenta a 824 se si considerano le isole della laguna, Lido e Pellestrina.
Se invece si considera globalmente l’interno del territorio comunale, che si estende da Dese a Marghera, da Mestre a Trivignano, la variazione complessiva è di 861 abitanti persi.
Questi dati sottolineano una realtà innegabile: escludendo alcune zone specifiche come Carpenedo e Bissuola, anche la terraferma mostra una perdita di residenti, anche se meno accentuata.
A fine 2023, la popolazione totale di Venezia raggiungeva 49.172 abitanti, con la previsione di scendere sotto i 49.000 entro la fine dell’inverno o all’inizio della primavera. Questo marcato calo continua il trend negativo: nel complesso, la popolazione comunale a fine 2023 è stata di 252.623 abitanti.
Il maggior calo demografico a livello comunale si concentra nell’aggregato di San Marco, Castello e Cannaregio, con una perdita di 422 abitanti.
La parte della città al di là del Canal Grande, invece, ha registrato “solo” 141 residenti in meno nell’anno.
Le isole lagunari hanno contribuito al saldo con 31 abitanti in meno a Murano, 28 tra Burano e Mazzorbo, 149 al Lido e 53 a Pellestrina.
È importante sottolineare che il saldo complessivo tiene conto sia del saldo naturale (nati meno morti) che di quello migratorio. Tuttavia, la problematica è inevitabilmente connessa all’età media della popolazione, che risulta elevata, cosa che ostacola fisiologicamente una ripresa delle nascite (assieme ad altre ragioni).
Poi, gli elevati prezzi delle abitazioni rappresentano un ulteriore ostacolo alla residenzialità rivolgendo il mercato al fronte che più facilmente ha disponibilità economica, quello che guadagna con i turisti.
Nelle municipalità della terraferma, la situazione è diversa, con saldi demografici più modesti e – tutto sommato – gestibili. Questo è attribuibile anche alla presenza di una popolazione residente mediamente più giovane rispetto a quella lagunare, che può contare su più nascite ma, soprattutto, anche su una forte integrazione di abitanti di origine straniera.
Il quartiere più popoloso resta Mestre centro, con 50mila 279 abitanti e solo 22 in meno rispetto a fine 2022.
A Favaro il saldo è di 54 residenti in meno, Carpenedo-Bissuola (popolazione 36mila 800 abitanti), ne ha perduti 102.
Con il segno positivo ci sono Cipressina-Zelarino-Trivignano con 24 abitanti in più, Gazzera e Chirignago 103 in più e Marghera, Catene e Malcontenta più 14.
Ormai è un countdown continuo ed inesorabile, chi ha la possibilità scappa perché vivere a Venezia è quasi impossibile tra costi elevati, carenza di servizi, selva di turisti, ecc.
Magari agli ultimi indigeni verrà offerta una buona uscita per chiudere il cerchio col luna park
E vi meravigliate ? Ogni famiglia sfrattata da Venezia per alloggiare i turisti al suo posto, fa abbassare la quota residenti. Si salva solo chi ha casa di proprietà o in locazione da qualche Ente che non sfratta i suoi inquilini.