Ripristinare, aggiustare, mettere in ordine le voci che hanno rotto l’energia del cuore, abbassare i toni e riprendere in mano la realtà.
Verbo collante e imprevedibile, arriva quando non lo aspetti più e nel mostrarsi avanza timidamente per paura di essere rifiutato.
Riappacificarsi con le note dolorose che ancora cantano le amarezze e una musica in lontananza induce a cogliere il linguaggio del portatore di pace.
Sia esso un marmista, un idraulico, un poeta, porterà gli attrezzi giusti per ripristinare un guasto che si pensava definitivo.
Sfugge all’intoccabile il valore di questo verbo riparatore, suoi sono i chiodi, la colla, il martello e le parole. Quasi un’impresa a seguito. Per salvare il salvabile.
Andreina Corso
20/05/2015
Riproduzione vietata