Voce del Verbo
Vedere
Seconda coniugazione Modo infinito
Vedere. Cosa vedono gli occhi che vogliono vedere.
Cosa vedono gli occhi ciechi.
Interrogarsi in queste giornate, significa vedere e non vedere quanto è successo nella nostra e altrui civiltà.
Cosa abbiamo visto in realtà? Sappiamo che grandi nazioni hanno colonizzato popoli, hanno dato loro la lingua in virtù dell’essere dominanti, dominatori.
Cosa sappiamo di quel che è successo fra le popolazioni piegate?
Nulla sappiamo, perché poco ci siamo interrogati sui destini di esseri umani plagiati dalla cecità della fede e spinti a gesti estremi.
Vedere. Chi ha visto cosa? Qual è quel dio che sollecita al martirio, alla morte? E che strumenti culturali possiede un colonizzato per resistere a pericolose tentazioni?
E perché c’è chi va alla ricerca di atti di eroismo, mentre tutto spinge alla cautela?
Cosa fa di un uomo un terrorista?
E’ arrivato il tempo delle domande che premono sulla nostra intelligenza e sulla nostra umanità.
Ma quei volti che abbiamo visto in televisione, a chi appartengono?
Di loro sappiamo che “anche giocano con i giochi elettronici”, mentre si consuma una strage, usano i cellulari, ascoltano la musica… insomma, chi sono?
Immigrazione, emigrazione, perché? E noi civilissimi cittadini, cosa sappiamo di questo andare lontano, tornare, lasciare, sperdersi?
Andreina Corso
[11/01/2015]
Riproduzione vietata
Gentile Silvana,
la ringraziamo per le sue critiche che noi accettiamo sempre in un’ottica di miglioramento.
Tuttavia, come ha avuto modo di sperimentare scrivendole, le nostre pagine sono aperte al confronto nell’ambito del quale ognuno può esprimere le proprie idee, quindi noi cerchiamo di perseguire sempre il dialogo.
In questa chiave riteniamo una ricchezza inesauribile la pluralità di pareri, nell’ambito del quale la nostra redattrice esprime il proprio come diritto fondamentale, al quale lei può opporre senz’altro il suo, ma nessuno potrà mai pretendere di influenzare il pensiero reciproco facendo o non facendo scrivere questo o quest’altro.
Con simpatia,
Paolo Pradolin
ancora una volta lei signora non prende le distanze nettamente da atti di violenza e da chi li commette
continua nel cercare di capire, di spiegare, quando è il momento di condannare e basta
sembrano provocazioni da come continua a professare le sue idee di comprensione e compatimento verso aggressività e violenza senza considerare che urtano la sensibilità di altri,
e i suoi scritti in questo senso peggiorano, quindi sappia che non la leggerò più