Voce del verbo di oggi:
Provare
Prima coniugazione – Modo infinito
Verbo imbarazzato, colpevole di non potercela fare. Provo a risolvere un problema, non è detto che ce la faccia. Provo attraverso un test se sono idonea o meno, provo ad aver ragione, provo a far riconoscere il mio punto di vista come unico e vero.
Sono in prova, non so se mi rinnovano il contratto di lavoro, provo a sperare.
Provo a contare sulla mia certificata pazienza per vedere se succede qualcosa, a provarci siamo in tanti, ci mettono alla prova. E anche noi mettiamo alla prova gli altri, solo che non ce ne accorgiamo.
Verbo sfilacciato in are, come un abito in prova di antico ricordo, metro alla mano e spilli per controllare: mani pazienti nel fare.
Se vale davvero la pena di provare l’impossibile in tempi in cui è sempre più difficile trovare, affermare, consolidare, rassicurare, ecco che il nostro verbo odierno non rinuncia a pensare.
E prova e riprova a installare fiducia, ad inventare motivi per non lasciare.
Sì, provo e resisto perché mi ha convinta e anche se nulla ho risolto, l’ho volentieri assolto.
Andreina Corso
[30/06/2014]
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Come si fa a provare quando si sa di non riuscire? Non è inutile provare quando non ci sono speranze?
provare! Certo, che altro ci resta in un mondo senza certezze, mettersi alla prova, mettersi in gioco, ogni tentativo è buono e utile, ogni possibilità, ogni sperimentazione.La fiducia nasce da qui, da questo tentativo indispensabile.
Devo provare a tutti i costi a fare bene l’esame, non voglio fallire la prova, mi sono impegnata e devo assolutamente farcela!
Se avessi potuto evitarla, questa prova, l’avrei saltata eccome!