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Violenza sulle donne: subito braccialetto elettronico

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Violenza sulle donne: nuove misure per la tutela di genere. Finalmente le misure saranno adeguate per fronteggiare il terribile fenomeno della violenza di genere. Il governo italiano si prepara, infatti, ad adottare un disegno di legge che mira a intensificare la lotta contro la violenza sulle donne. La bozza del provvedimento, elaborata congiuntamente da tre ministeri, prevede una serie di misure per aumentare la protezione delle vittime e garantire una rapida reazione contro gli autori di tali atti.

Tra le principali novità proposte vi è l’applicazione automatica del braccialetto elettronico per coloro che si trovano agli arresti domiciliari. Attualmente, questa misura è a discrezione del giudice e richiede il consenso dell’indagato. Tuttavia, con la nuova normativa, l’uso del braccialetto diventerebbe automatico, salvo diversa valutazione del giudice.

Il disegno di legge prevede anche l’ampliamento dei reati che comportano l’applicazione dell’ammonimento, definito dalla ministra alle Pari Opportunità Eugenia Roccella come “il cartellino giallo dell’uomo violento”. Inoltre, si introdurrebbe la misura della sorveglianza speciale per reati quali stalking, maltrattamenti, tentato omicidio, revenge porn e deformazione permanente dell’aspetto (come le aggressioni con l’acido).

Per contrastare i recidivi, il provvedimento propone l’aumento delle pene per i reati commessi nell’ambito della violenza domestica. Secondo l’articolo 1 del disegno di legge, le pene sarebbero aumentate per reati quali violenza, lesioni personali, violenza privata, minacce, atti persecutori, revenge porn, violenza sessuale, violazione di domicilio e danneggiamento, se commessi da un soggetto già ammonito, anche se la vittima è diversa da quella per cui è stato adottato l’ammonimento.

Un’altra disposizione prevista nel provvedimento è quella relativa all’arresto in flagranza differita. Secondo l’articolo 9, si considererebbe in stato di flagranza colui che, basandosi su documentazione video, fotografica o altro tipo di documentazione che comprova inequivocabilmente il fatto, risulti essere l’autore del reato. L’arresto dovrà essere eseguito entro le 48 ore dal fatto e non oltre il tempo necessario per l’identificazione.

L’impegno per contrastare la violenza di genere coinvolge anche personalità politiche di rilievo. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha dichiarato di voler organizzare una manifestazione di soli uomini per sensibilizzare sulla questione e promuovere il rispetto delle donne, affermando che “il rispetto per le donne nasce in famiglia”. Tuttavia, la senatrice del Partito Democratico Vincenza Rando sostiene che sia necessario un grande investimento sull’educazione emotiva e sentimentale dei giovani per affrontare le loro fragilità.

Al fine di potenziare le risorse dedicate alla protezione delle donne, La Russa ha proposto di raddoppiare immediatamente il numero dei carabinieri impiegati in questo settore, passando da 600 a 1.200 unità.

Il disegno di legge che prevede queste nuove misure sarà sottoposto all’esame del Consiglio dei ministri, rappresentando un importante passo avanti nella tutela delle donne e nella lotta contro la violenza di genere. La speranza è che tali provvedimenti contribuiscano a garantire una maggiore sicurezza e protezione per le donne vittime di violenza, creando una società in cui tutti gli individui siano responsabili e impegnati nel contrasto di questo grave problema.

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  1. Il rispetto per le donne nasce dentro agli uomini che hanno ISTINTI SANI. L’ essere cosiddetto “umano” ha la parte razionale che si può educare e la parte istintiva che fa parte della sua natura, un leone non può trasformarsi in un gattino, può essere sana ma se è violenta e feroce, emerge e non esiste deterrente. Chi ha rovinato il mondo sono sociologi e psicologi che mettono i rei di violenza in “recupero educazionale” e la politica che si trova gli alibi ed i deterrenti coinvolgendo continuamente le famiglie. La donna al giorno d’oggi è cosciente di sé stessa e reagisce per difesa ai soprusi maschili che il maschio narcisista per natura non accetta. Per come la penso io, per salvarsi la vita dal maschio vittima della sua stessa idolatria, non devi contrastare ma “assecondare con maestria” fino a che sei in salvo fisicamente per poi poter sperare nella difesa giuridica. Donna non metterti in contrasto con lui, non accetta di essere vinto. Lo hanno fatto in passato le nostre nonne e le nostre madri, fai di necessità virtù.

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