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Video della Baby Gang che terrorizza Venezia: ragazzo a terra e l’indifferenza attorno

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C’è un video dell’ “ultima impresa” compiuta dalla ‘Baby Gang’ che terrorizza Venezia. Un video agghiacciante che racconta secondo per secondo dell’aggressione a San Giacometto. Un’aggressione che ha lasciato un ragazzo per terra con una prognosi di 40 giorni e il timore che potesse non tornare a camminare.

Il video viene analizzato con lucido approfondimento nell’articolo che vi riportiamo per la rubrica: “In edicola oggi…” (in cui segnaliamo alcuni tra i più interessanti o meglio scritti tra le testate in edicola) a firma E.Bir. nelle pagine del Corriere del Veneto.

E’ spaventosa la realtà che ne trapela: la ‘Baby Gang’ in azione a Venezia produce una situazione di terrore in cui tutti assistono impietriti, atterriti. Anche due agenti di polizia preferiscono non intervenire con decisione attendendo l’arrivo dei rinforzi.

Tra tutte le reazioni possibili solo uno spettatore, nascosto e da lontano, riprende la scena con il cellulare, magari pensando che il filmato potrà essere utile per inchiodare i responsabili di tanta violenza.

Il ragazzo a terra e l’indifferenza intorno
Il video degli istanti dopo l’aggressione a San Giacometto. Ore contate per la baby gang
E.Bir.
Corriere del Veneto del 13/04/2019
VENEZIA Al centro, c’è un ragazzo, steso a terra. Vicino a lui, una ventina di giovani, anzi giovanissimi, qualcuno scappa. Voci, grida, tanta agitazione, paura. Tutt’intorno, una folla di gente, anche adulti che assiste alla scena, la riprende con il cellulare, passeggia e tira dritto. Nessuno interviene.
Sono le immagini del primo video — circolato ieri — del pestaggio di sabato scorso, in campo San Giacometto. Cinque ragazzi accerchiati da venti ragazzini, picchiati a sangue: uno di loro ha le vertebre fratturate ed è costretto a stare immobile con un busto per evitare il peggio, la paralisi. Il video mostra gli attimi successivi al pestaggio, ma quello che colpisce è l’immobilità degli spettatori, forse spaventati dall’assistere a una violenza tale da parte di un gruppo di ragazzini. Uno di questi ultimi, ad un certo punto, raccoglie da terra una bottiglia di vetro e la sbatte sull’asfalto fino a romperla. Nel filmato, che ritrae la parte immediatamente successiva al pestaggio, si vede anche l’intervento di due poliziotti che inizialmente si avvicinano al ragazzo malmenato ma poi si allontanano, scatenando la protesta delle voci di sottofondo. Sono due agenti del commissariato San Marco che hanno atteso l’arrivo dei rinforzi per poter intervenire in sicurezza. Agire in due, contro oltre venti ragazzini, sarebbe stato pericoloso. Nel video si sente anche il sollievo quando il ragazzo steso a terra si muove, sollievo perché è vivo. Segno che la gente intorno pensava che potesse non esserlo, ma nessuno ha avuto il coraggio di avvicinarsi…
(l’articolo integrale sul Corriere del Veneto oggi in edicola)

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3 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Mi dispiace ma nessuna giustificazione per spettatori e soprattutto per gli agenti di polizia che hanno assistito passivamente alla scena. L’intervento è da considerarsi atto dovuto e rientrante a pieno nei loro compiti. Se qualcuno dei ragazzini stesi a terra non avesse avuto l’oggi e un domani? Vergogna!

    • Gli agenti non sono in condizione di reagire in queste circostanze, sono annullati dallo Stato. Con dei minorenni, intervendo, avrebbero rischiato un procedoimnto disciplinare grave contro loro stessi. Per questo hanno atteso i rinforzi.
      Piuttosto: prigione anche per i minorenni e/o i loro genitori, se responabili. Prima la sicurezza, poi la comprensione. Quello che è successo non è possibile. Espulsione per gli extracomunitari. La scusa delle “leggi da rispettare” non regge. Dopo una lesione alla colonna vertebrale i responabili devono stare in carcere, “poi” si vedrà, in bae alle leggi.

  2. Nessuno è intervenuto ma poteva e può capitare a ognuno di noi e se i passanti erano tanti potevano anche far succedere qualcosa però la gente ha paura che dalla ragione poi passa al torto in presenza di forze dell’ordine che probabilmente avrebbero indagato su chi sarebbe intervenuto . speriamo che alla fine vengano fuori i colpevoli con giusta pena

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