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“Vi siete mai chiesti se Venezia ha una voce propria?”. La lettera

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Vi siete mai chiesti se Venezia ha una voce propria? Ce l’ha, eccome. Ed è unica, credetemi.
È composta da suoni, rumori che si mescolano in una melodia che le si adatta come un abito su misura.
Per sentirla dovete recarvi in un luogo silenzioso, lontano dalla confusione della gente.
Per sentir battere il suo cuore dovete chiudere gli occhi e lasciarvi trasportare aprendole la vostra anima.
Mi piace farmi coccolare da lei, è come creare un intenso contatto così forte, tanto da poterla sentir battere fin dentro al petto.

Provate a sostare su di un ponte arcano, di poco passaggio, e mettevi ad ascoltarla: le grida dei gabbiani che sorvolano liberi come fossero i loro guardiani, i colombi che borbottano sui balconi e sulle grondaie, il cigolio delle corde provocato dalle massaie che sciorinano il bucato al vento, una gondola che avanza silente, la voce in lontananza di qualche veneziano doc che rallegra il cuore di felicità facendoti sentire a casa. Intrecciate tutto ciò al profumo della salsedine e (perché no?) anche a quell’odore di bassa marea che i turisti detestano, ma fa parte di Venezia. Otterrete un canto che vale la pena ascoltare … Lei ha il profumo delle alghe attecchite alle
fondamenta decrepite di storia.

Smarritevi e obliate il presente tra le sue umide calli per sbucare in posti e luoghi dal sapore antico, corti dimenticate dal tempo dove l’aria è immobile, il silenzio è ovattato, le pietre secolari, i pozzi sempiterni, le facciate ornate da marmi incantevoli che sanno e vogliono raccontare. Città con numerose leggende, a mezz’aria tra realtà e dubbio; qui, nel cuore della notte, sarà solo la eco dei vostri passi a farvi compagnia.
E poi il bagliore riverberato da un lampione acceso sotto alla luna decrescente. Un brivido ti corre lungo la schiena, ti senti rapire nel passato. Sì, è Lei, la “Signora della Laguna”.

Venezia a tratti fatiscente, abbandonata, malinconica; a tratti sontuosa, elegante civettuola: fa di lei una seduttrice dal fascino misterioso.
Non guardatela negli occhi, potreste essere ammaliati e travolti dalla sua bellezza arcana, perché Venezia è magica, è viva. Venezia non è per tutti, ma è per chi la ama…

Cristina Marson

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3 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Per le anime candide questa Venezia non esiste più. Solo ressa, trolley e serrature cripate. Altro che cigolio delle corde della biancheria. E in laguna barchini con musica a tutto volume e …tanta sporcizia per le strade. A quando presa di coscienza della realtà ?

  2. Ormai gli unici suoni che si sentono sono: il fastidiosissimo rumore delle ruote dei trolley che sono ovunque ed i canti stonati degli avvinazzati non nostrani. Povera Serenissima.

  3. Venezia la SIGNORA! Un femminicidio compiuto ad opera di chi diceva e dice di amarla. Uccide più l’amore che l’ odio. Sfruttata per avidità e scalata carrieristica al potere di furbastri manipolatori, totalmente incapaci come amministratori che hanno regalato la città a sadici capitalisti. È fragile la mia città, come una figura di dama goldoniana in vetro e filigrana, rigorosamente di Murano. Un vecchio grido inglese “salviamo VENEZIA dai Veneziani”. Io ci spero. Spero che venga amministrata non più da politici (???) locali, ormai mancanti ma da una COMMISSIONE nazionale che faccia rinascere la sua identità unica, fatta dai suoi abitanti richiamati ed incentivati a ritornare. Il ricordo di bambina di quei rumori unici delle sue attività artigiane, dei suoi negozi di vicinato, dei canarini alle finestre, dei carretti che passavano al grido “donne ara a le calse”, “Maria me so desmentegada el sedano, ti ghe ne ha da imprestarmelo? A nessuno incute nostalgia questi ricordi? Raccontiamoli.

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