In risposta a: “In Terraferma per la casa figa col giardino. Venezia portata avanti dai veneziani che non si arrendono”.
Non c’è un buono e un cattivo.
La colpa è equamente distribuita.
30 anni di classe dirigente (ricordo eletta, non imposta) dedicata al solo sfruttamento della città.
Patrimoni immobiliari privati usati unicamente per guadagno turistico.
Qualità infima delle attività commerciali che si basano solo sulla quantità e non sulla qualità.
Commercianti e lavoratori spesso insofferenti e maleducati con i turisti.
Una città che, senza abitanti, diventerà sempre di più un museo.
Scomoda? Si.
Affollata? Si.
Costosa? SI
Eppure…eppure, c’è un meraviglioso però.
L’incredibile privilegio di vivere continuamente in mezzo al bello.
Riempirsi anche distrattamente, inconsciamente, ma quotidianamente, gli occhi di storia e bellezza è un dono unico al mondo.
E’ un toccasana per l’anima.
Passeggiare per le sconte.
Entrare a caso in una delle centinaia di chiesette e scoprire capolavori artistici mai visti.
Sedersi su una panchina e ammirare palazzi di abbagliante bellezza.
Salire in topetta e girare con il motore al minimo di sera tra i canali per avere una visuale quasi mistica della città.
Non ho mai ritrovato tanta bellezza quanta Venezia offre in ogni suo scorcio.
Venezia è tutta bella. Tutta.
Ed è anche laguna, mare, odore di salso, vita.
E’ le spiagge del Lido e le oasi naturali degli Alberoni.
E’ il bacan e le isole disabitate.
Io ho deciso: rinuncio a molto per non rinunciare a tutto questo.
(lettera firmata)
Condivido quanto scritto nella lettera. Venezia bisogna meritarsela.
Citando mio nonno: “marmaro”