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Venezia, salva i turisti dai borseggiatori ma uno gliela fa pagare: “Io non ho paura di polizia”

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Di Giorgia Pradolin.

Borseggiatori a Venezia

Avverte una coppia di turisti che stava per essere borseggiata, ma la risposta dei ladri smascherati diventa aggressiva.

E’ successo mercoledì sera a Venezia, prima a San Marco e poi a Rialto, dopo che uno dei “cittadini non distratti”, i veneziani attenti alle manoleste che prendono di mira i turisti nel centro storico veneziano, è intervenuto per “salvare” due vittime che stavano per essere derubate tra campi e campielli.

“Erano quasi le 20 – spiega D.G. che nella vita lavora come operatore di sicurezza e nel tempo libero si impegna a tutelare la città dai malviventi – ho notato in calle dei Fabbri i tre borseggiatori stranieri, romeni, noti da tempo e già fermati, che si avvicinavano a due persone per derubarle”.

Il trio di borseggiatori ha una sua tecnica: due si avvicinano ai turisti e si coprono a vicenda da occhi indiscreti, il terzo resta un po’ indietro, come a fare da “palo” nel caso arrivi qualcuno.

“Il terzo uomo, quello rimasto più indietro – prosegue D.G. – mi ha riconosciuto e ha avvisato gli altri due che erano in procinto di derubare i passanti, dicendo loro “Fermi, fermi!”.

“A quel punto – prosegue il cittadino non distratto – mi sono rivolto alla coppia di turisti e ho detto loro di fare attenzione ai ladri. Ai borseggiatori invece ho detto di andarsene, dato che non era la prima volta che li trovavo a borseggiare le persone”.

I tre malviventi si portano poi in direzione Rialto, vicino ad un pontile Actv, e l’intenzione sembra quella di prendere un mezzo pubblico per tornare verso la stazione o Piazzale Roma, dato che ormai sono stati smascherati. “Sono rimasto con loro e ho chiesto alle persone che assistevano alla scena di chiamare le forze dell’ordine – dice D.G. – ma ad un certo punto due sono scappati verso il ponte di Rialto e uno mi si è fiondato addosso”.

Uno dei tre uomini, per togliere di mezzo il fastidioso spettatore, ha aggredito D.G. con uno forte spintone. “Mi sono difeso, spintonandolo via a mia volta e cercando di evitare altre colluttazioni fisiche – spiega l’uomo – questo per tutta risposta ha detto “Io non ho paura di polizia”, come a farmi capire le sue intenzioni, e poi se n’è andato.

Lo scontro viene interpretato come una sorta di avvertimento, quello di farsi gli affari propri e non intromettersi più durante i borseggi.

“I borseggiatori – spiega D.G. – sono tornati più “affamati” dopo la chiusura per l’emergenza sanitaria, più prepotenti e arroganti. Prima del covid e del lockdown eravamo già arrivati a discutere con loro, ma mai si era arrivati allo scontro fisico, come invece accaduto questa volta”.

Per l’uomo che ha agito a fin di bene c’è dell’amarezza: “Ci sentiamo soli – conclude D. G. riferendosi al tutto il gruppo dei “cittadini non distratti” – facciamo il possibile per non veder piangere le persone, per impedire i furti, ma questi individui continuano a tornare in città e rubare anche quando vengono fermati, denunciati e allontanati. Tornano sempre”.

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