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Venezia, ore difficili tra calli intasate, bassa marea e aria di bassa qualità

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Non sono ore semplici per Venezia. Ieri, domenica, altri 85mila arrivi, perlopiù in treno, “mordi e fuggi” per il Carnevale, hanno intasato ogni calle ed ogni ponte possibile.
“Carnevale Caos” titola la Nuova Venezia oggi in edicola, con “maschere che sono sempre meno e curiosi che sono sempre di più…”, e con sensi unici obbligatori per camminare, indispensabili quando la città deve reggere un urto di gitanti che è numericamente il doppio di quello dei residenti.

Ma c’è anche l’allerta “rosso” per la qualità dell’aria a rendere complicato il periodo. Da sabato, infatti, sono scattate le prescrizioni per il “Superamento per 10 giorni consecutivi misurati e previsti del valore limite giornaliero di 50 µg/m3 del PM10”. Ed il fenomeno (della scarsa qualità dell’aria) si percepisce anche semplicemente respirando, complice una bassa marea persistente come non accadeva da 15 anni.

Assieme alle maschere il soggetto più fotografato durante questo Carnevale è proprio il “rio in secca”, peculiarità che provoca grande curiosità nei turisti. In questi giorni, la città ha raggiunto il picco di bassa marea, con il livello dell’acqua a -65 centimetri, un fenomeno mediamente comune per il periodo ma che da anni non si verificava in modo così prolungato nel tempo.

Secondo Alvise Papa, il responsabile del Centro maree del Comune, la permanenza in ore del livello della marea sotto i -50 centimetri è un evento importante, che non si verificava da almeno 15 anni, ed è correlato alla siccità e alla mancanza di precipitazioni, ma non direttamente dipendente da queste ultime.

In generale, c’è apprensione per la situazione del Po, che mostra evidenti segni di sofferenza. Inoltre, l’assenza di piogge sta creando un allarme smog in tutte le città della Pianura Padana, con misure per limitare il traffico, e sta mettendo a rischio la preparazione dei terreni per le semine nelle campagne a causa della siccità. In alcuni comuni del Piemonte, inizia addirittura a mancare anche l’acqua potabile, con l’invio delle prime autobotti. Anche i grandi laghi del Nord Italia, come il lago di Garda, il Lago Maggiore e il lago di Como, stanno registrando percentuali di riempimento molto basse, dal 39% al 21%.

Nonostante le preoccupazioni per la situazione della laguna, il Carnevale di Venezia ha generato numeri di presenze pre-Covid.

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