(22/07) Che il "sistema di bigliettazione elettronica" continui a non piacere è assodato, ma il famigerato IMOB stavolta ha portato a casa una vittoria importante.Continua a non piacere per i motivi più svariati, dovuti a disguidi sia pratici che organizzativi. E' di qualche giorno fa la segnalazione giunta in redazione di una signora che ha ritirato il suo IMOB nuovo e vi ha caricato sopra un carnet da 10 corse.
La sorpresa alla seconda "utenza": dopo il primo biglietto regolarmente scaricato il giorno prima, la tessera elettronica era completamente azzerata.La risposta avuta dagli uffici di Piazzale Roma (dove confermiamo che non si capisce perchè costringano a lavorare lì delle povere ragazze, perchè per essere così inviperite non vi è altra spiegazione: devono essere costrette a tanta afflizione contro volontà ) è stata "lo scanner non riesce a leggere niente. La tessera è vuota. Non c'è modo di provare che lei avesse effettivamente caricato i biglietti". Effettivamente la signora, inconsapevole, non aveva conservato la ricevuta di pagamento del carnet, ma chi lo fa?Ad ogni modo le tessere che bippano si sono prese la rivincita: Imob non commette nessuna violazione della privacy registrando gli spostamenti degli utenti.
La sentenza è del Garante per la Protezione dei Dati Personali, a cui si erano rivolti alcuni utenti, e segue pari pari quella precedente emessa dal Difensore Civico dello stesso tenore.
L'ACTV è legittimata a registrare per tre giorni gli spostamenti associati alle persone. Successivamente i dati vengono aggregati collettivamente spersonalizzandosi.
Mattia C.