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Venezia da prenotare, se ne parlerà nel 2024 e sarà per 20-30 giorni

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Venezia da prenotare, se ne parla nel 2024. Se è vero che le stramberie del tempo hanno rallentato molti gitanti degli ultimi giorni, è anche vero che l’ultimo weekend di luglio ha registrato arrivi in città simili a quelli della festa del Redentore. Venezia ha dunque bisogno di affrontare una rivoluzione nel settore del turismo, introducendo un innovativo sistema di prenotazione per gli accessi.
La sperimentazione delle prenotazioni per Venezia che doveva essere introdotta sin dal 2019, era originariamente prevista per l’estate 2023, ed è ora stata posticipata al 2024. La decisione è stata presa al fine di perfezionare il regolamento e garantire un’implementazione senza intoppi.

Il sito online dedicato alle prenotazioni è praticamente pronto, ma si dovrà aspettare fino a settembre per ufficializzare il tutto e apportare le ultime modifiche. Secondo quanto dichiarato dall’assessore al bilancio, Michele Zuin, l’obiettivo principale del nuovo sistema è quello di gestire meglio le presenze turistiche, fornendo agli ospiti un’esperienza più fluida e sostenibile.
Il meccanismo di prenotazione sarà accessibile a tutti i visitatori, ad eccezione dei residenti veneziani, i quali saranno esentati dal contributo. I residenti del Veneto potranno invece prenotare l’accesso senza alcun costo aggiuntivo, ma rischieranno sanzioni se non aderiranno al sistema durante i controlli a campione.

Viene fatto notare che questo sistema di prenotazione non è affatto nuovo, poiché è già ampiamente utilizzato in musei, cinema, teatri e nei trasporti pubblici come treni e aerei. Pertanto, i visitatori dovranno registrarsi nel sito e selezionare la categoria a cui appartengono, in modo da ottenere l’eventuale esenzione dal contributo.
Va precisato che i turisti che alloggeranno negli alberghi di Venezia sono esentati da questa prenotazione aggiuntiva poiché già verranno registrati e pagheranno la tassa di soggiorno. Questa misura è focalizzata soprattutto sulle presenze turistiche in città di provenienza giornaliera, o di provenienza che “sfugge all’accoglienza organizzata” sovraffollando Venezia.

Una questione ancora da definire riguarda l’individuazione dei giorni più “caldi” per il turismo e questa responsabilità spetta al sindaco Luigi Brugnaro. La scelta dei 20-30 giorni cruciali per il turismo verrà finalizzata entro settembre, dopodiché il regolamento di accesso e prenotazione passerà attraverso la Commissione e il Consiglio comunale.
Simone Venturini, membro della giunta con la delega al turismo, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa che posizionerà Venezia come la prima città al mondo a sperimentare un sistema di prenotazione e accesso turistico di questa portata. Si auspica che tale misura possa contribuire a ridurre l’eccessivo afflusso turistico, garantendo sostenibilità di convivenza con i residenti e un’esperienza più piacevole per i visitatori.

Appuntamento, dunque, a settembre per limare gli ultimi dettagli per partire, finalmente, in primavera del 2024.

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12 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Bella domanda, ed io che lavoro a Venezia 5 giorni su sette devo ricordarmi tutti i giorni di prenotarmi? E se non trovo posto perche Venezia è full posso andare al lavoro? D’altronde devo solo essere più veloce di qualche milione di persone per accaparrarsi il posto in isola!

  2. “Chi siete? Cosa fate? Dove andate? Un fiorino!”

    Tranquilli, se ne parelrà nell’anno del poi nel mese del mai. E’ una norma ampiamente anticostituzionale, oltre che essere di impossibile attuazione, il bat sindaco, ovviamente, non vuole essere ricordato per aver fatto una figura di palta, quindi…”

    Però gratta la pancia dei vecchi gatti che si arrotolano all’osteria ad agosto.

    “Sì ma chi siete, coda fate, dove andate? UN FIORINO”

    • Esatto, comunque espongo la mia totale e assoluta contrarietà a una tale follia che per l’appunto viola la Costituzione e la libera circolazione sul territorio nazionale. Ci sono altri modi per evitare gli ingorghi causati da troppe persone. Aggiungo che il vero obbiettivo è il controllo ossessivo sulla nostra vita privata e io dico No

  3. Questo è un atto di violenza sulla libertà del cittadino, lo dico senza ma e però! Il cittadino, che sia veneziano, che sia veneto, che sia di qualunque posto al mondo ha il diritto di circolare liberamente, su tutto il territorio nazionale Venezia compresa, senza delinquere ovviamente!! Non siamo ne in Cina e nemmeno in un paese sotto la dittatura militare,,anche se!!!!Già si parla di sanzioni per chi, come i cittadini veneti ( non per i veneziani) non si prenoteranno gratuitamente su apposito sito prima di fare un giro a Venezia e questo è già un oltraggio alla libertà!!! Come vedete già si nota quella ossessione del controllo su tutto e su tutti perché noi dobbiamo diventare oggetto di controllo, senza diritti, solamente doveri e tutto questo è dettato dai poteri forti, che stanno al di sopra anche di questa Europa che impone assurde regole e basta, tutto per renderci la vita difficile. la tecnologia dovrebbe alleggerire il cittadino e invece ci troviamo di fronte al fatto che siamo noi i veri servi della tecnologia e ci vengono calpestati tutti i nostri diritti e prima di tutto la Costituzione.Si può avere una Venezia in perfetto ordine e pulizia anche senza queste “diavolerie”, grazie al lavoro di carabinieri, polizia,vigili e militari che già lì paghiamo con le tasse!

  4. Non esistono giorni “caldi”. Siamo caldi tutto l’anno. Mi immagino quando sarà il periodo delle Olimpiadi cosa arriverà a Venezia. Ma chi la bene sta’ str……..?

  5. Allora se i controlli sono a campione come le autocertificazioni che hanno sostituito i certificati anagrafici siamo nel controllo assoluto, non scapperà nessuno. I casi che la vita ti mette davanti sono infiniti. Mettiamo il caso che, chi risiede fuori città, deve entrare per emergenza ad assistenza o eventi luttuosi o, chi ne ha più ne aggiunga, a familiari o amici, che fa’? Deve perdere tempo e munirsi del certificato medico? Chiedo per un amico. Cominci il Comune di Venezia a trattarla come una città di turismo internazionale chiedendo la collaborazione dei tour operator, dei siti on line, dando linee guida sul comportamento da tenere in una città UNICA E FRAGILE. Ieri mattina in Campiello dei Meloni a S. Polo non si passava, era colmo di gente che tranquillamente mangiava su piatti di plastica, posate e bicchieri di plastica, alla faccia di Venezia sostenibile, ostruendo il passaggio, come succede in tutta la città e specialmente in F.dm dei Tolentini, ocio che no i te svoda el bicier doso. Che non ci si siede sugli scalini dei ponti, luoghi di transito. Cartelli di comportamento ben visibili negli imbarcaderi ACTV e non dentro ai vaporetti che nessuno li vede. Togliersi lo zaino dalle spalle prima di entrare in imbarcadero prima che spacchino la faccia a qualcuno e cani con museruola ai quali non è consentito occupare posti a sedere, in vaporetto non si entra con bottiglie aperte ne con bicchieri di plastica pieni, come li ho visti ieri a Rialto, imbarcadero linea 2. Questa città non è gestita in nulla, chiaro che alla dilagante maleducazione, diventata uno stile di vita, non si può sempre intervenire, ma almeno si provi. Attenzione ai signori visitatori: portatevi il sacchetto per i rifiuti, a Venezia hanno tolto tutti i cestoni, Piazzale Roma a parte.

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