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Venezia, ai turisti pistole ad acqua contro i gabbiani

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I turisti che arrivano a Venezia hanno da oggi un nuovo gadget che li attende al loro albergo: una pistola ad acqua.
Non è un divertente benvenuto, ma lo strumento più efficace – finora – per allontanare i molesti gabbiani ‘predatori’, che planano sui terrazzi fronte Canal Grande a colazione e a pranzo non appena c’è un sandwich o una pizzetta da rubare.
Pennuti tutt’altro che inoffensivi: i raid sono quasi sempre ad opera dei gabbiani reali – le ‘magoghe’, in dialetto veneziano – uccelli di grosse dimensioni, con becco acuminato, che non ci pensano due volte a strappare il cibo direttamente dalle mani dei turisti.

Il sovraffollamento di gabbiani è ormai comune in molte città del mondo, da Roma a Londra.
Venezia un tempo aveva quello dei piccioni, colonie sterminate che venivano attratte soprattutto dai venditori di grano in Piazza San Marco.
Messo il divieto a questi ultimi – nel 2008, su decisione del sindaco Massimo Cacciari – il numero dei colombi nell’area marciana si è ridotto del 50%. Ma dalla padella si è passati alla brace. Il loro posto è stato preso dai più voraci gabbiani reali.
Anche i veneziani ne sono infastiditi, e li temono. Se però il caso è quello di un viaggiatore che arriva da oltre oceano, e spende migliaia di euro per un hotel vista Canal Grande, è difficile convincerlo che l’attacco del gabbiano a colazione fa parte del folklore.
Così, da alcuni anni, gli albergatori si sono ingegnati nel trovare le soluzioni più fantasiose per parare gli ‘attacchi’ dall’alto.

La più sicura pare essere la pistola ad acqua. Meglio se di color arancione “Come le vedono scappano – spiega Paolo Lorenzoni , direttore del Gritti, storico albergo del centro di Venezia – Abbiamo provato in tutti i modi, con un gufo finto che girava, ma i piccioni gli salivano sulla testa”.
“Il falconiere ha un costo e chiamarlo tutti i giorni diventa eccessivo. Poi da un confronto con un esperto è emerso che a questi animali il colore arancione non piace, li infastidisce”.
Così sono arrivate le pistole giocattolo, ma il direttore precisa: “non serve neanche usarle, basta solo tenerle sul tavolo”.
Da ultimo, Lorenzoni racconta i disagi che creano questi uccelli: “basta che un cliente si alzi e 10-15 tra piccioni e gabbiani si avventano sulle patatine al tavolo, rompendo bicchieri e non solo. Sono tanti i casi in cui abbiamo dovuto rimborsare i clienti per i drink sparsi per terra e le macchie sugli abiti. Ci tengo a precisare che le pistole ad acqua non fanno male agli animali, perché basta tenerle esposte”.

Il problema è così sentito che domani gli albergatori veneziani si riuniranno in seminario promosso dall’Ava, l’associazione di categoria. Si farà il punto sui più moderni ed efficaci i prevenzione, dedicati all’allontanamento dei volatili.
Si parlerà, tra gli altri, di dissuasori elettrostatici e meccanici, della tecnica del “bird free”, dei sistemi acustici con centraline vocal, e naturalmente della falconeria. Secondo gli studi del consorzio interuniversitario Corila, le nidificazioni in centro storico dei gabbiani risalgono all’inizio degli anni 2000.
Ora si stima che in città vi siano 500 coppie di gabbiani reali.

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