La lettera è ovviamente in terza persona, quindi è impossibile capire se provenga dalla penna del Santo Padre o dalla Segreteria di Stato del Vaticano per suo conto, che ha l’incarico di “sbrigargli” la corrispondenza.
«Sua Santità, grato per il gesto e per i sentimenti che lo hanno suggerito, auspica una sempre più proficua attività al servizio delle giovani generazioni e della diffusione degli autentici valori umani e cristiani e, mentre chiede di pregare a sostegno del suo universale ministero, imparte a lei e a Maria Silvia Fiengo, la benedizione apostolica».
Questo il messaggio proveniente dalla Santa Sede in risposta alla lettera di Francesca Pardi, editrice e autrice di pubblicazioni per bambini tra cui anche testi legati a tematiche omosessuali e all’educazione contro la discriminazione di genere, che tanta confusione ha provocato a Venezia.
La risposta di cui sopra è stata interpretata come avvallo morale ai contestati libri, tanto che l’autrice ha postato sui social: “Il Papa evidentemente i libri non li bandisce, ma li legge…” e la “notizia” si è rapidamente diffusa, tanto da essere ripresa dall’Ansa.
Così, oggi, arriva la precisazione del Vaticano: «E’ del tutto fuori luogo una strumentalizzazione del contenuto della lettera. La benedizione del Papa nella chiusa della lettera è alla persona e non a eventuali insegnamenti non in linea con la dottrina della Chiesa. In nessun modo la lettera della Segreteria di Stato intende avallare comportamenti e insegnamenti non consoni al Vangelo».
Monica Manin
29/08/2015
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