Il governo ungherese ieri ha chiuso il passaggio dalla Serbia come aveva promesso di fare.
L’Ungheria ha completato il muro a Sud e pensa già di alzarne un altro a Est.
In Ungheria, contestualmente, entrano in vigore le nuove leggi contro l’immigrazione illegale e partono gli arresti. Poteri speciali alla polizia, uso dell’esercito, stato d’allerta a Sud.
Ma la situazione non è certo migliorata, migliaia di profughi siriani e afgani stazionano attaccate alle reti. C’è chi fa lo sciopero della fame, chi rifiuta gli aiuti. Vogliono passare e proseguire verso l’Austria e la Germania.
Le nuove norme approvate due settimane fa dal Parlamento ungherese introducono reati ad hoc, come il «danno a beni dello Stato» che autorizza la polizia a fermare chiunque tenti di aprirsi un varco nel muro di filo spinato. Cumulando i tre anni di carcere previsti per l’ingresso illegale e i due per i «danni», la pena può arrivare a cinque anni.
Ieri gli arresti sono stati oltre 170. Per 45 si è già aperto il processo: rito abbreviato e processi per direttissima con una squadra di giudici pronti al bisogno.
Mn
16/09/2015
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