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Unabomber, l’indagine si allarga: 15 nuovi Dna tra Veneto e Friuli

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La Procura di Trieste sta dando nuova forza alle indagini sul caso riaperto di Unabomber. Una nuova lista di soggetti sarebbe pronta, oltre agli undici già sotto inchiesta. Secondo quanto riportato dal quotidiano locale Messaggero Veneto, il colonnello Giampietro Lago e l’antropologa molecolare forense Elena Pilli dell’Università di Firenze, consulenti della Procura, hanno intenzione di acquisire il DNA di circa una quindicina di persone. Questi soggetti, originari delle province di Pordenone e Udine, erano stati precedentemente sospettati ma successivamente ritenuti non rilevanti per le indagini.

Il quotidiano ipotizza che la decisione della Procura di esaminare nuovamente questi soggetti potrebbe essere motivata dall’adozione di nuove tecnologie investigative che potrebbero fornire nuovi elementi utili al caso. Lunedì 18 marzo è prevista un’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trieste, Luigi Dainotti, durante la quale si discuterà dell’eventuale prelievo del DNA da parte di questo gruppo di persone. Se rifiuteranno, il giudice potrebbe valutare l’opportunità di imporre il prelievo coatto.

Le indagini genetiche si inseriscono nell’ambito dell’incidente probatorio dopo la riapertura dell’inchiesta, avvenuta a distanza di 16 anni dagli attentati compiuti nel Nord Est tra il 1994 e il 2006.

Il fascicolo è stato riaperto su richiesta del giornalista Marco Maisano e di due vittime degli attentati, Francesca Girardi e Greta Momesso, che hanno espresso preoccupazioni riguardo alla manipolazione e possibile contaminazione di alcuni reperti.

Maisano, impegnato da tempo nella produzione di podcast su Unabomber, ha sollevato dubbi sulla gestione delle prove. Girardi, oggi 28enne, è sopravvissuta all’attentato avvenuto nel 2003 quando, all’età di 9 anni, ha raccolto un evidenziatore giallo che è esploso in faccia sul greto del Piave. Momesso, vittima nel 2005 dell’esplosione di una candela-bomba in una chiesa, aveva solo otto anni all’epoca.

Negli anni, le indagini sono state condotte da centinaia di investigatori provenienti da diverse procure, tra cui Pordenone, Udine, Treviso, Venezia e, più recentemente, Trieste, che oggi è il distretto giudiziario competente. Il Procuratore capo Antonio De Nicolo e il sostituto Federico Frezza sono al comando dell’inchiesta.

Il caso di Unabomber rimane uno degli enigmi più complessi della storia criminale italiana, e la speranza è che l’attuale sviluppo delle indagini possa finalmente gettare luce su una serie di attentati che hanno sconvolto la regione del Nord Est per anni.

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