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Troppi arrivi, Venezia presa d’assalto: ma l’emergenza è finita?

Weekend che ha segnato notevoli criticità a Venezia per il massiccio afflusso di arrivi, soprattutto per i mezzi di trasporto e per la viabilità.

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Troppi arrivi, tutti in una volta a Venezia: “Calli piene, gruppi ammassati e tutti senza mascherine” è il commento più diffuso.
Ma l’emergenza sanitaria è finita?
No, non lo è. I numeri sono in via di miglioramento continuo, ma anche ieri in Veneto si sono registrati nuovi contagi e qualche decesso.
133 nuovi casi di contagio da Coronavirus registrati in 24 ore, e 3 decessi, per la precisione.
“Eh va be’, tre decessi…”, ci rispondono. Andate a dirlo alle famiglie dei tre morti.
Ma non è solo questo: ci vuole attenzione, cautela. L’emergenza sta rientrando ma non è finita.
Ieri si è registrato un aumento dei ricoverati. Ora sono 857 con un aumento di +4 nelle ultime 24 ore.
Sarebbe un +8 in realtà, ma bisogna abbassare di 4 posti che si sono “liberati” in rianimazione, anche se quasi sempre questa non è una buona notizia.
La festa pare invece iniziata ovunque e gran parte degli invitati arrivano nella nostra città.
“Controlli delle forze dell’ordine? Inesistenti…” scrivono sui social. “Mascherine assenti…”. Ma cosa vuoi controllare attorno a questa atmosfera da ‘libera tutti’ che si è creata?
Ancora parcheggi pieni sabato e domenica dalle prime ore della mattina a Piazzale Roma, da metà mattina anche a Tronchetto.
Autobus che arrivavano e scaricavano a Venezia pieni all’inverosimile.

Persone che poi, nella maggior parte, si riversavano a bordo di vaporetti e motoscafi con un bel ciaone alle misure di distanziamento anti Covid.
Code, infatti, anche ai pontili principali.
Code infinite che letteralmente inghiottono come un magma i pendolari, i residenti, quelli che devono andare a lavorare dalle isole. Punta Sabbioni in crisi, a Burano addirittura riferiscono un centinaio di metri di coda di passeggeri in attesa di essere imbarcati.
Actv ha rinforzato le corse, messo in acqua i bis che poteva ma la situazione è cambiata poco.
Effetto apertura Biennale e Vogalonga, viene detto, ma qui non si tratta di etichettare un weekend.
Negli orari d’arrivo (e poi del ritorno nel pomeriggio) congestione anche in stazione ferroviaria per lo sbarco dei turisti-pendolari che, in gran parte, si riversa sui pontili all’uscita.
Le foto apparse sui social dei corpi a bordo dei treni – ad esempio sulla direttrice Verona – Venezia – dovrebbero far rabbrividire in tema Covid.

La cartina di Venezia, con tutti questi arrivi simultanei, è stata così divisa in due colori durante il fine settimana: uno rappresentava un flusso costante di visitatori a passeggio, l’altro il selciato occupato da tavolini e sedie tracimanti con grande soddisfazione delle categorie economiche.
Sono tornati i tuffi in laguna: “Cosa vuoi fare, so’ ragazzi…”, “Fa caldo…”.
Tutto è tornato in un istante ai momenti pre-Covid, se non peggio.
Ieri sovrapposizione dell’inaugurazione della Biennale di Architettura, di tutte le aperture delle mostre correlate in città, e la manifestazione del remo: La Vogalonga.
Come a dire: abbiamo eliminato quella che una volta era la capacità di saper programmare la stagione: oggi si fa tutto assieme. Più gente, nello stesso momento, uguale indice di successo. Un metro di misura perverso.

Il sindaco soddisfatto twitta che il fine settimana ha fatto arrivare circa centomila presenze tra sabato e domenica, ma chissà se erano stati contati gli arrivi dal litorale.
Congestionamenti per il troppo affollamento sono avvenuti a Punta Sabbioni, Burano, Fondamente Nove e si registrano altri scontri con residenti e pendolari a Murano.
Actv ha messo in campo la flotta disponibile, ha cercato di tamponare, ma non basta.
Non può bastare, ad esempio, se per gran parte della mattinata il tram viaggia con una capienza attorno al 100% con arrivi ad intervalli regolari.

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. … ovviamente “nessuno poteva immaginare” che accadesse tutto ciò…, nesusno vedeva e nessuno aveva disposizioni per intervenite, non sia mai si faccia una multicina (io suggerirei per una settimana ai piombi in modo che abbiano il tempo per riflettere e imparare qualcosa…).
    Serve subito la tassa di sbarco, ovviamente anche per chi alloggia a Mestre e terraferma!
    Forse così quella massa di incoscienti si riverserebbe su qualche bosco come il Cansiglio, posto ben più idoneo a certi…”animali”.
    E pensare che saranno stati al 90 % pendolari, che poco o nulla portano di ciò che interessa ai molti operatori che piangevano miseria (i “schèi”), al massimo prendono uno spritz, il resto se lo portano da casa e qui lasciano tonnellate di spazzatura, ovviamente indifferenziata, che devono ingiustamente pagare i residenti.
    Basta con questo turismo del cavolo! Stop agli assembramenti. Gli incivili ed incoscienti stiano lontano da Venezia!Chi ha competenza provveda (ovviamente dal Sindaco mi aspetto il nulla, così come contro lo smog nei rii. Evidentemente ha altri interessi…)
    Prof. Fabio Mozzatto

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