Manifestare sì, ma con giudizio e nel rispetto delle regole anti-Covid.
Le autorità del Fvg lo avevano annunciato nel corso della conferenza del primo novembre e così è stato.
Dunque, a due giorni dal decreto prefettizio che vieta manifestazioni in piazza Unità d’Italia, a Trieste, il sindaco, Roberto Dipiazza, ha emesso una ordinanza che non limita la libertà di espressione ma ne regola le modalità.
Chi manifesta dovrà farlo indossando la mascherina e rispettando il distanziamento sociale.
Lo si fa per ogni manifestazione pubblica istituzionale e no, lo si farà anche per cortei e assembramenti no Green pass e no vax.
L’ordinanza è in vigore dalla mezzanotte fino al 30 novembre e stabilisce che gli organizzatori prevedano la presenza di personale riconoscibile che controlli appunto, il distanziamento interpersonale tra i partecipanti e che questi indossino le mascherine.
Il personale dovrà essere in numero non inferiore al rapporto 1 a 100 rispetto al numero dei manifestanti; i loro nomi dovranno essere consegnati alla Questura.
Chi non osserverà queste indicazioni incapperà in una sanzione amministrativa pecuniaria il cui importo oscilla da 400 a mille euro.
Il provvedimento è stato accolto in modo morbido dai principali leader della protesta: il Coordinamento No Green Pass Trieste ha annunciato che “chiederà alla piazza che vengano rispettate le misure e il distanziamento”.
Sulla richiesta degli steward ha invece rimandato a un confronto “per decidere” visto che “esistono già forze dell’ordine”. Comunque, “dubitiamo che ottempereremo a questa richiesta”.
Anche Stefano Puzzer, a capo del movimento no green pass “La gente come noi – Fvg” e contrario al vaccino obbligatorio, sembra accomodante: “La mascherina non serve e neanche la distanza, ma ci vorrebbe più chiarezza su tutto quello che sta succedendo”.
Si affida alla libertà di scelta: “Come in porto avevo detto che chiunque poteva lavorare durante la protesta, così penso per mascherine e distanziamento, osservare queste misure nei cortei o simili è una scelta da rispettare”.
La verifica ci sarà sabato, quando si terrà un corteo a Trieste, al quale dovrebbero partecipare forse 10mila persone, anche da fuori regione.
Intanto, dal punto di vista epidemiologico, in Fvg il numero di nuovi casi di Covid è triplicato in un solo giorno, dai 153 di ieri a 483.
E continua a crescere il focolaio dovuto alle proteste: oltre 150 casi.
L’attenzione è alta dovunque in Italia.
A Torino è stata inscenata una protesta simile a quella di Puzzer a Roma, con tavolo e sei sedie vuote. Sono in centro ma il loro intendimento – ‘che ci è stato proibito’ – era di manifestare agli Atp Finals il sostegno a Djokovic, il campione di tennis No Vax.
Il governatore del Veneto, Luca Zaia, starebbe ragionando sull’ipotesi che anche nella sua regione vengano adottati provvedimenti come a Trieste.
E mentre 300 portuali hanno manifestato a Cornigliano in adesione ai no green pass e al neonato coordinamento ‘Resistenza Genova per la Liguria’, a Milano la Questura sta valutando il percorso presentato dai No Green Pass per sabato, quando è previsto il 16/o corteo di fila nel capoluogo, che attraverserebbe troppi luoghi dove ci sono punti sensibili.
Mentre a Novara, altra piazza ‘calda’ per il sabato dei no Green pass, la questura ha autorizzato un presidio ma non un corteo.
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