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“Perché a Venezia bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi? I “gabinetti” per cani esistono da 30 anni”. La lettera

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“Perché a Venezia bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi? I “gabinetti” per cani esistono da 30 anni”.

Il gabinetto per cani, come a Barcellona. Perché no?

Ricordo che nei primi anni novanta, quando ero un giovane ventenne, andai in viaggio a Barcellona (per essere preciso a Loret de mar) e fui sorpreso nel vedere che lungo la via principale che costeggia il mare erano state realizzate delle rotonde riempite con sassolini (immaginate una grande lettiera per i gatti) dove i cani potevano fare i propri bisogni.

Parliamo di più di trent’anni fa. Perché in una città di un’importanza mondiale unica e indiscutibile, turisticamente parlando, come Venezia, non si è mai pensato di realizzare strutture simili?

Perché agli occhi del turista, Venezia si presenta come una città sporca dove c’è da fare attenzione a dove si mettono i piedi?

Sant’Elena, che è l’unico vero polmone di Venezia, è di fatto una toilette per cani a cielo aperto.

Non rimprovero i poveri cani e comprendo che i loro padroni faticano a trovare un bidone delle immondizie perché di fatto mancano o non sono regolarmente distribuiti.

Alla fine, però, quando va bene, il sacchettino finisce dove capita, peggiorando la situazione.

Camminare in quella che forse è la più nota città al mondo, sempre turisticamente parlando, col timore di calpestare una “pizza” non è un bel biglietto da visita, né per Venezia e tanto meno per i veneziani.

Grazie

(lettera firmata)

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8 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Caro issandro, pienamente d’accordo, solo che io ho cercato di accorciare il tutto, solo su una cosa non sono del tutto convinto, o meglio, non posso dare sempre la colpa ai Vigili per tutto quello che succede in città, ritengo che i padroni dei cani in quanto tali siano i soli responsbili di questa situazione, conosco alcune persone che come dice lei hanno tre cani, e non hanno i soldi per mettersi denti sani in bocca, o non hanno da mangiare a casa, so quanto costa dar da mangiare a questi animali, e francamente non so dove trovano i soldi. I bisogni del proprio cane vanno portati a casa, e consegnati al netturbino, poi, a chi butta le sigarette per terra, o chi sputa, come fanno alcuni, la multa dovrebbe essere di 1000 euro a cranio. ma non si può fare, qui a Venezia, povri andare non dico a Singapore, ma nella vicina Svizzera, vedrà come le fanno il culo a strisce.

  2. È solo questione di educazione , non del cane ma del padrone , che deve raccoglierla ( in primis !!!) e gettarla nel primo cestino disponibile …..ma questi ultimi sono rarissimi perché ,dicono alla municipalizzata , alcuni ne aprofitterebbero per lasciarci accanto i sacchetti dell’immondizia …..
    Era stato proposto di installare dei raccoglitori dei sacchetti colorati con i bisognini con apertura stretta affinché ci entrassero solo quelli ….idea respinta per lo stesso motivo ……Non resta quindi che portarsi il sacchetto a casa ma purtroppo viene abbandonato negli angoli delle calli …

    • esatto!! ho la calle piena di sacchettini con dentro la pupù del cane ma CARI PADRONI COSI’ SERVE SOLO A VOI PER DARE UNA PARVENZA ALLA VOSTRA COSCIENZA DI ESSERE BUONI CITTADINI, MA NON E’ COSI’!!!

    • ma se,io ho litigato,decine di volte,perchè, a qualcuno che,per l’appunto,diceva che a Venezia,e isole ,non ci sono abbastanza,cestini, risposi,allora se lo porti a casa,per poco non sono stata linciata.Mi disse ,come io dovrei portare a casa la cacca del cane?
      Allora ,io credo,ci siano troppi cani ,e cani troppo grossi,per essere tenuti in un appartamento Qui a Murano ,un rotveiler,si e quasi mangiato un barboncino piccolo,in pieno centro

    • Shylock bondì.
      verissimo e giusto quanto da lei risposto, ma incompleto.
      Venezia fra le tante cose, è città d’arte, pertanto abbiamo anche gli assoli e i concerti per trolley ed ora, anche cerchiamo di incrementare il verde pubblico seminando di fiori colorati il suolo cittadino con i sacchetti di plastica contenenti le cacche dei cani.
      Risposta incompleta la sua, in quanto si è dimenticato di ricordare che oltre nei cestini, rarissimi fra l’altro, e il buttarli in acqua, vengono abbandonati lungo le nostre vie.
      Ora se non erro, presumo vi siano dei divieti e relative sanzioni per chi “butta” qualsiasi cosa per terra. Forse essendo l’escremento racchiuso in un sacchetto, fra l’altro di plastica, per i nostri cittadini governanti è lecito, invece di abbandonare l’escremento in bella vista per i non distratti
      Parlando con conoscenti e non, “padroni” di cani, di questo problema, affermano anche seccati, che loro la raccolgono, non aggiungono altro circa il successivo deposito.
      Allora, se è così, come mai è pieno di – merde -?. (Credo si possa dire visto che deriva dal latino e forse anche dal greco antico)?
      Visto che siamo in tema di divieti comunali, i fumatori che gettano a terra la cicca “rischieranno” (ma come rischieranno? se la buttano e vi sono disposizioni chiare, non si rischia, si beccano la sanzione e basta), una multa sino a 300 €. Se chi vigila avesse attuato le disposizioni, a quest’ora potevamo pagare meno tasse stante i congrui importi incassati.
      Rimanendo in tema di merda canina, ho notato che recentemente i cani sono aumentati di numero e, ciascun proprietario ora ne ha due se non anche tre.
      Io sono nato con il cane in casa e so benissimo cosa vuol dire e significare per alcune persone il loro amore, ma Venezia non è certamente per questi animali che hanno bisogno di spazi e terreni non pietrificati, per non parlare delle loro taglie. A volte, a parte le persone anziane,credo sia un atteggiamento egoistico.
      Ad maiora

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