Mercurio nelle falde acquifere di Treviso, Preganziol e Casier. L’unica soluzione sarebbe dotare la zona di tubature dell’acquedotto, senza che vengano così usati i pozzi di tante case.
Il problema non è nuovo, risale infatti al 2011. Tre anni fa i cittadini di Treviso furono i primi a lanciare l’allarme e l’ordinanza della Asl 9 interessò anche i comuni di Preganziol e Casier, ai quali venne imposto il divieto di bere acqua proveniente dai pozzi che pescano nella falda.
Si tratta di una fascia di territorio lunga 8 chilometri e mezzo e larga più di 2, che a distanza di qualche anno, nonostante tutti gli studi eseguiti, rimane inquinata.
L’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte giustifica così la mancanza di informazioni: “La conformazione idrogeologica dell’area, caratterizzata da molteplici falde artesiane, nonché la presenza di un diffuso tessuto produttivo e artigianale consolidato nelle ultime decine di anni non consentono facilmente un’individuazione puntuale dell’origine del fenomeno. Non si può neppure escludere la possibilità che l’inquinamento possa essere stato prodotto anzitempo e che la fonte di pressione possa essere nel frattempo esaurita.»
C’è però chi non presta fiducia a quest’ultima supposizione, un tecnico ha studiato l’accaduto ed afferma categorico: “Il mercurio rimarrà in quella falda per altri cinquant’anni”.
Alice Bianco
[25/11/2013]
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