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Tra pantegane e piccioni partita la 54 Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia

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Si è aperta sabato 4 giugno 2011 la 54. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, una grande opportunità  per tentare di capire e cercare di apprezzare le opere degli artisti e il lavoro dei curatori.


Vi si rappresenta, in generale, lo stato dell’ Arte nel mondo con caratterizzazioni di strutture, quadri e istallazioni rappresentanti il passato, il presente e il futuro.

La Biennale, intesa come attività  espositiva in continua evoluzione, è definita da un evento di enormi proporzioni, per un totale di più di 40.000 metri quadrati di esposizione, che porta a Venezia migliaia di visitatori.

La Biennale d’arte 2011 ha raggiunto la cifra di 89 partecipazioni nazionali, a cui si aggiungono i 37 Eventi collaterali proposti da enti e istituzioni internazionali che allestiranno le loro mostre in centro storico.

Oltre alle partecipazioni delle singole nazioni, la Mostra Internazionale curata da Bice Curiger, dal titolo ILLUMInazioni, distribuita su 10.000 metri quadrati tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale, vede protagonisti indiscussi 83 artisti provenienti da tutto il mondo.

Agli artisti è stato chiesto di rispondere con le loro opere alle domande di significato di identità  e appartenenza. Lo stesso titolo, oltre al richiamo alla luce, un tema classico nell’arte strettamente collegato a Venezia, contiene al suo interno il suffisso “nazioni”, inteso come la possibilità  per l’arte di sperimentare nuove forme di “comunità ”, di negoziare differenze e affinità  in maniera nuova ed esemplare per il futuro.
All’interno dell’esposizione ILLUMInazioni è stato inserito anche un grande artista del passato, Tintoretto, presente con tre capolavori.

Agli artisti contemporanei invitati a partecipare è stato chiesto di fare riferimento all’arte di Tintoretto, alla luce delle sue tele o comunque all’arte del passato.
Nel particolare, si riscontra un forte richiamo all’opera dell'artista soprattutto in Nicholas Hlobo, Monica Bonvicini (che si è ispirata all’ampia scalinata della Presentazione della Vergine) e Christopher Wool (i cui quadri mostrano che l’artista osserva da anni con attenzione i dipinti di Tintoretto.)
Per non parlare poi dell’opera, esposta all’Arsenale, di Urs Fischer, con un chiaro riferimento ad un classico della storia dell’arte: “Il ratto delle Sabine” di Giambologna riprodotto sotto forma di una colossale candela che brucerà  lentamente fino ad annientarsi.
In ILLUMInazioni si incontrano rinvii alla familiarità  e alle origini: non a caso se si guarda verso l’alto si rimane per un momento perplessi notando numerosi piccioni( più di 2000) che ti fissano dal soffitto per opera di Maurizio Cattelan… .insomma una biennale ,quella di quest’anno ,da vedere ,cercare di gustare con tranquillità  e a mente aperta senza giudicare a priori….

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