“Case per affitti turistici: ma siamo sicuri che siano tutte dei veneziani?”. La lettera

Ormai da anni leggiamo più o meno periodicamente di controlli dei vigili presso B&B, appartamenti, affittacamere, etc, destinati più o meno in chiaro ad affitto turistico. Leggiamo di sanzioni comminate ad un certo numero di strutture gestite da veneziani (e qualcuna pure da cinesi), di cui si fa intendere la percentuale sia alta rispetto alle strutture effettivamente verificate.
Bene!

Siamo proprio sicuri che questa tipologia di strutture sia l’unica? Esiste un intero sottobosco di proprietà di cittadini non veneziani, ma dello stivale bianco rosso verde o addirittura d’oltralpe, soprattutto francesi, che affittano ad uno stuolo di parenti.
A dire la verità, ad un numero indicibile di parenti, anche di lingua ed etnia diversa.

Se chiedi: sono il fratello della cugina del cognato in seconde nozze, o giù di lì. Sostanzialmente arriviamo ad Adamo ed Eva. Ora, posso ammettere che ci sia una generosità ad esponenzialità infinità nell’animo di lombardi, romani, francesi,… ma almeno non diteci che sono tutti vostri parenti. Abbiate un po’ di pietà per la nostra misera intellingenza di comparse veneziane, come diceva se non ricordo male il buon Lino Toffolo. Ah, beh! Avete ragione: ci sono anche gli amici del nipote di terzo grado da parte di madre! E’ vero! Che stupida aver dimenticato questa linea!

Quindi, sanzionare loro no? Non dico che i veneziani siano dei santi, anzi!  Mi sembra tuttavia che qui i signori diavoli siano anche i non veneziani.
Comincino i vigili a verificare le case dichiarate come seconde case dagli stranieri, o ancora meglio dichiarate di residenza da persone che in realtà non risiedono! E poi parliamo del resto!

Silvia
(lettera firmata)