A Venezia ormai non ci si può fidare neanche di lasciare la cassa incustodita pochi secondi per andare nel retrobottega. Questa l’amara lezione imparata dalla titolare del negozio di pelletteria “Fanny”, nei pressi di campo San Polo. Ieri, domenica, nel primo pomeriggio, la proprietaria si è recata nel piccolo magazzino interno al negozio. Pochi istanti di assenza, poi il tempo di lavarsi le mani e al ritorno il ladro aveva già svuotato la cassa, come hanno immortalato le telecamere di sorveglianza.
La donna se lo è trovato davanti ed ha immediatamente capito. Istintivamente ha provato ad afferrarlo per impedirgli di scappare. Lui però si è “scrollato” dalla stretta ed ha fatto per uscire dal negozio. Un ulteriore tentativo di fermarlo è andato ancora peggio dato che si è liberato con una spinta che ha mandato la titolare addosso al bancone. A questo punto la donna non ha desistito: uscita a sua volta ha inseguito il ladro urlando tra la folla, ma tutti hanno ignorato la richiesta di fermarlo. Così, indisturbato, il ladro si è allontanato.
Altri furti, nel negozio di guanti e accessori “Fanny Gloves”, in calle dei Saoneri, nei pressi di campo San Polo, a Venezia, ce ne sono stati. Ad esempio tempo fa è stato rubato un portafoglio in pelle, ma un colpo così audace, alla luce del giorno, con la proprietaria all’interno del negozio, è una (triste) novità. La donna, che pensa che il ladro osservasse le sue mosse da fuori attendendo il momento opportuno per agire, oggi si recherà a presentare denuncia, con l’ausilio delle immagini di sorveglianza.
Se non sei in negozio, chiudi a chiave la porta esterna !
domanda: “Ma perché nessuno la aiuta?”
risposta: “Perché il delinquente può usare la violenza per guadagnarsi la fuga, mentre il derubato e chi presta aiuto NON POSSONO usare la forza, altrimenti rischiano di pagare per le lesioni procurate al ladro/rapinatore”.
E’ la legge, quindi ognuno si arrangi.