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Threads, il nuovo social, fa arrabbiare Twitter: partono le denunce

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Threads, il nuovo social, fa arrabbiare Twitter: partono le denunce perché Zuckerberg avrebbe assunto i dipendenti licenziati da Elon Musk, che appena comprata la casa del cinguettio ha fatto cadere un sacco di persone con un’epurazione.
Twitter ha appena inviato una comunicazione a Meta minacciando di citarla in giudizio per il lancio della piattaforma rivale Threads. Lo riporta the Hill.
Secondo il contenuto della lettera il social media di Elon Musk esprime la “forte preoccupazione che Meta abbia abusato dei segreti commerciali e della proprietà intellettuale” di Twitter. Il social media accusa inoltre la società proprietaria di Instragram e Facebook di aver assunto suoi impiegati per creare Threads.

Il direttore di Meta Communications, Andy Stone, ha subito respinto parte delle accuse di Twitter. “Nessuno nel team di ingegneri di Threads è un ex dipendente di Twitter”, ha scritto in un post sulla nuova app senza commentare ulteriormente la lettera.
Ma la battaglia continua, e in queste ore, a quanto pare, vede in vantaggio il nuovo social.

La battaglia tra Mark Zuckerberg ed Elon Musk ha preso ufficialmente il via proprio con il lancio dell’anti-Twitter. Milioni di persone, tra cui il Dalai Lama, si sono immediatamente interessate, scaricando l’innovativa app Threads nel giro di poche ore. Da mesi, i media e i siti specializzati avevano fatto ipotesi sull’arrivo del tanto atteso Twitter 2.0, e ora più di 100 Paesi possono davvero scoprire di cosa si tratta.

Il fondatore di Facebook ha dato il benvenuto a Threads nel suo primo post sulla piattaforma, definendola “un’amichevole avversaria” del social media di Musk. Pochi istanti dopo, per la prima volta in undici anni, Zuckerberg è tornato anche su Twitter con una dichiarazione silenziosa: ha condiviso un’immagine di due Spiderman identici che si sfidano in strada, senza alcun commento.

La risposta del patron di Tesla non si è fatta attendere, mostrando chiaramente la sua irritazione. Ha affermato che “è mille volte meglio essere attaccati da persone sconosciute su Twitter che indugiare in una felicità falsa su piattaforme come Instagram, che nascondono il dolore”. La sua critica fa riferimento al fatto che Threads sia stata presentata come “più sana” della sua piattaforma e che sia possibile accedervi utilizzando le credenziali di accesso dell’altro gioiello della corona di Meta, consentendo così agli utenti di portarsi dietro i propri follower.

L’idea di Threads ha già conquistato oltre 30 milioni di persone, tra cui migliaia di celebrità. Da Oprah Winfrey al Dalai Lama, che sono stati presentati come testimonial della nuova app all’inizio del mese, fino a Kim Kardashian, Shakira e Jennifer Lopez. J.Lo ha scritto nel suo primo post: “Hola Threads! Di cosa parliamo?”, mentre l’ex moglie di Gerard Piqué ha scelto un più sobrio “Hello!” come esordio. Queste star con centinaia di milioni di fan non vedono l’ora di scaricare Threads per seguire le gesta dei loro beniamini su questa nuova piattaforma.

Al momento, la Casa Bianca non ha ancora aperto un account su Threads, ma se e quando succederà, verrà annunciato ufficialmente. Tuttavia, non mancano le critiche nei confronti del nuovo prodotto. In primo luogo, si è notato che non è possibile cancellare l’account su Threads senza cancellare anche quello di Instagram. In secondo luogo, c’è preoccupazione riguardo all’utilizzo eccessivo di dati, compresi quelli sanitari, finanziari e di navigazione, collegati alle identità degli utenti, presenti sull’Apple Store. Questo è uno dei motivi per cui Threads non è ancora disponibile in Europa, dove i requisiti sulla protezione dei dati personali sono molto più rigorosi rispetto agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna.

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