Per 20 euro martin perse la capa. 20 euro che don Silvano Corsi avrebbe preteso da un’impresa di pompe funebri per benedire un defunto.
don Corsi, infatti, è uscito dal tribunale di Verona con una condanna in abbreviato e un anno e due mesi per tentata estorsione.
Il parroco della chiesa Santissimo Redentore al Cimitero (Verona) è accusato di aver provato ad estorcere un’offerta “obbligata”, come dichiarato dagli inquirenti, ad un’agenzia di pompe funebri.
«Tutti lasciano almeno 20 euro e se non verranno lasciati – avrebbe dichiarato, come si legge nell’esposto-denuncia, don Corsi – non andrò a dare la benedizione e non permetterò di farlo nemmeno ai miei diaconi».
Sul web il parroco ha più volte invitato i fedeli a pregare per lui per «un’accusa che mi sta facendo soffrire ormai da più di un anno e mezzo. Chiedo a tutti i miei amici la preghiera al Dio della vita e della storia. E rinnovo ancora una volta la mia fiducia nella magistratura veronese e nella sua saggezza nel giudicare».
Ovviamente, il prete condannato, come dichiarato dal suo avvocato, Francesco Delaini, ricorrerà in appello.
Redazione
28/02/2015
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