Tutte le previsioni sono destinate a ridimensionarsi un po’. Venezia avrà la sua ‘Tassa di sbarco’, ma tutta l’applicazione slitta al primo settembre, anziché partire a maggio come inizialmente previsto.
L’entrata in vigore del contributo d’accesso a Venezia perderà così corposi mesi di stagione turistica, e di conseguenza si dimezzano le entrate a 1,5 milioni di euro rispetto ai 3 inizialmente previsti.
Questo quanto previsto dal nuovo Bilancio di previsione del Comune lagunare, approvato dal Consiglio comunale con gli allegati e il Documento unico di programmazione (Dup) per gli anni 2019-2021.
La riapprovazione è stata necessaria “al fine di recepire l’introduzione del contributo di accesso con qualsiasi vettore alla Città antica – informa una nota del Comune – e alle altre isole minori della Laguna, disciplinato dal Regolamento approvato il 26 febbraio 2019 dal Consiglio”.
Al provvedimento è stato collegato un emendamento di Giunta (20 voti favorevoli e 7 contrari) con l’individuazione puntuale al primo settembre del contributo di accesso e la riduzione delle entrate correnti per il 2019 a 1,5 milioni di euro.
La cosiddetta ‘Tassa di Sbarco’ per Venezia ha sollevato sin dall’inizio quesiti tecnico-pratici sulla sua applicazione ed oggi forse arriva la conferma di quanto possa essere complicato dirimerli.