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Tappeto rosso: giovani contro Grandi Navi e attivisti per il clima invece degli attori

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Mostra del Cinema: sul red carpet manifestanti contro la distruzione del pianeta, contro le Grandi Navi a Venezia, contro le logiche di profitto che distruggono l’ambiente. I giovani raccolgono l’appoggio di Mick Jagger e del ministro Franceschini, ma vengono bocciati dal sindaco Brugnaro.
La manifestazione, ampiamente preannunciata, si è svolta senza incidenti ma ciò non toglie che davanti al Palazzo del Cinema si siano avuti alcuni momenti di forte tensione.

Come quando i manifestanti urlando le loro ragioni al microfono hanno annunciato che non si sarebbero mai alzati da quel tappeto rosso e che “Avrebbero dovuto portarli via di peso…”. Forse proprio in seguito a questo sono arrivati rinforzi dei carabinieri con scudi e giubbotti antiproiettile per schierarsi assieme al già grandissimo numero di forze dell’ordine che “recintava” da qualsiasi lato i manifestanti. La sensazione, fortunatamente sbagliata, era quella dello scoppio di tafferugli imminente.

La protesta alle prime luci. Non era ancora l’alba quando oltre 300 giovani attivisti, molti in tuta bianca, hanno occupato senza problemi il red carpet del Palazzo del Cinema nel giorno della cerimonia di premiazione di Venezia 76.

I ragazzi, attivisti per il clima, per oltre sette ore sono rimasti sul tappeto rosso inneggiando a slogan contro la presenza delle Grandi Navi nella laguna di Venezia e per un maggiore impegno per la salvaguardia del Pianeta. Cercavano visibilità e appoggio: hanno ottenuto entrambi.

Tutti i media, anche internazionali, hanno dato risalto alla clamorosa protesta (mai successa un’occupazione del red carpet a memoria recente) e la rock star Mick Jagger, al Lido come attore nel cast del film di chiusura The Burnt Orange Heresy di Giuseppe Capotondi nell’incontro con la stampa internazionale ha detto “sono con loro”.

Il neo ministro per i Beni Culturali e il Turismo, Dario Franceschini, arrivato al Lido per la chiusura del festival diretto da Alberto Barbera, ha dato manforte. “A Venezia per la #Biennalecinema2019. Un impegno: entro la fine del mio mandato nessuna Grande Nave passerà più davanti San Marco. Il vincolo del @_MiBAC è solo il primo passo. Abbiamo perso troppo tempo e il mondo ci guarda incredulo. #GrandiNavi”, ha scritto su twitter.

Tutto si è svolto pacificamente e così come erano arrivati alle prime luci dell’alba se ne sono andati volontariamente intorno alle 14.30 per andare a raggiungere gli altri attivisti in arrivo al Lido per la manifestazione autorizzata delle 17 sul Gran Viale, distante dal Palazzo del cinema e dai luoghi del festival.

I manifestanti per il clima avevano auspicato l’appoggio di qualche attore militante green presenta al festival, si sono dovuti accontentare di Mick Jagger. “Sono felice che protestino, sono quelli che erediteranno il pianeta. Negli Usa i controlli ambientali che avrebbero aiutato a proteggere il clima sono stati annullati. Sono felice che le persone vogliano manifestare, sono con loro”, ha detto il Rolling Stone.

Non dello stesso avviso il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro per il quale l’occupazione del red carpet “francamente fa sorridere. Penso invece che sarebbero meglio azioni concrete, dialoghi continui per risolvere i problemi”.

I manifestanti hanno chiesto di restare con un piccolo gruppo in rappresentanza durante l’ingresso degli ospiti della serata finale del festival, ma in assenza di risposte dalla Biennale hanno preferito lasciare il tappeto rosso.

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