Nuove speranze sopo che il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del Ministro della Salute Renato Balduzzi, un decreto legge che comprende, tra le altre, l’impiego di medicinali per terapie avanzate come le staminali. In un certo senso è arrivato, grazie a questo decreto, il via libera ad un certo tipo di cureanche se non conformi alla legge. Una decisione che consente il trattamento con le staminali non solo per Sofia, una bambina di tre anni e mezzo affetta da sindrome neurodegenerativa e i cui appelli sul web si erano ripetuti negli ultimi giorni, ma anche per Celeste, la bimba di Tessera affetta da atrofia muscolare spinale per la quale i genitori si sono combattuti in tribunale nei mesi scorsi.
Il decreto, come sottolinea lo stesso ministro della Salute, stabilisce che «tutti i pazienti che hanno iniziato la terapia con le staminali preparate con metodo Stamina potranno portare a termine i loro protocolli anche se il laboratorio di riferimento (in questo caso quello degli Spedali Civili di Brescia) non è autorizzato. La norma si basa sul principio etico per cui un trattamento sanitario già avviato che non abbia dato gravi effetti collaterali non deve essere interrotto», ha spiegato lo stesso ministro della Sanità Renato Balduzzi.
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia su questo tema ha voluto ribadire un concetto. «In Veneto abbiamo già molti centri e strutture pronti a somministrare trattamenti con le staminali. Non credo sia giusto che un servizio sanitario fra i primi in Europa per qualità ed efficienza costringa alcuni suoi pazienti (come la piccola Celeste) a sorbirsi viaggi della speranza in cerca di cure che non trova – ha detto Zaia – Chiedo quindi formalmente al Governo che metta il servizio sanitario veneto rapidamente nelle condizioni di erogare terapie anche sperimentali».
Lucio Saro
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[23/03/2013]