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Spedizione punitiva ai danni di una 13enne: pugni e calci in testa, orrore a Padova

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Orrore a Padova: una ragazzina pestata a sangue per strada da tre quattordicenni perché le piaceva un ragazzino, con la mini-gang che filma tutto e pubblica sui social scherzandoci sopra: “E’ andata giù col primo pugno…”. La nuova e scioccante vicenda di bullismo ha profondamente colpito la città per la violenza e per l’età delle protagoniste, causando indignazione e reazioni immediate da parte delle autorità e della comunità locale. La vittima, una tredicenne padovana, è stata presa a calci in testa da un gruppetto di bulle, il tutto ripreso in un video poi pubblicato su Instagram.

La sequenza drammatica è iniziata all’uscita di scuola, poco dopo la fine delle lezioni. La notizia è emersa quando il video è giunto alla preside attraverso la chat delle mamme. Nelle stesse ore, però, un anonimo ha segnalato l’incidente su YouPol, l’app della polizia, mentre gli stessi genitori della giovane vittima si rivolgevano ai carabinieri.

La brutalità dell’aggressione ha costretto la tredicenne a un ricovero urgente in pronto soccorso, dove le è stata diagnosticata una prognosi di tre giorni per trauma cranico. La comunità padovana è sotto shock per questo ennesimo episodio di bullismo che ha colpito in modo così violento una giovanissima. Le baby bulle responsabili dell’aggressione sono già state individuate e segnalate alla Procura dei minori, con l’accusa di lesioni e violenza privata.

Il loro modus operandi, come anche si intuisce dal filmato, segue uno schema ben preciso: la “capetta” dà gli ordini, insulta la vittima, la sua “scagnozza” attacca fisicamente l’aggredita, e un’altra registra e filma tutto. Il video, ripreso tra le 14.30 e le 15 non distante dalla scuola della vittima, mostra la “capetta” che aggredisce verbalmente la ragazzina, seguita poi dalla tirapiedi che la colpisce violentemente.

Lo scopo, già evidente dall’inizio, è filmare l’intera scena con l’intento di umiliare la giovane e pubblicare il video su Instagram. Ciò che sorprende, oltre all’età “puberale”, è la sfrontatezza con cui queste aggressioni avvengono in pieno giorno, in mezzo alla strada, e vengono pubblicizzate senza alcun timore come segno di vanto. Nel video, la regista avvisa le compagne dell’arrivo di una donna, un attimo prima che l’aggressione si interrompa. Tuttavia, la presenza di un adulto non fa cambiare radicalmente il comportamento delle bulle, che continuano a canzonare anche la testimone.

Le mamme della scuola media, unite nel condannare l’atto, hanno sottolineato l’importanza di punire le responsabili per educare e prevenire simili episodi in futuro. Ma è l’intera comunità padovana, unita contro il bullismo, a chiedere giustizia e un deciso intervento per porre fine a questa spirale di violenza tra i giovani.

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