pubblicità
[26/06] Se per caso rientrando scoprite il vostro fidanzato o il vostro marito che sta visionando in internet un sito che finisce per .xxx (anziché i consueti .it , .org , o .com) farete bene ad insospettirvi, con tutta probabilità si trattava di un sito porno. La notizia conferma, purtroppo, una vecchia teoria: quello che movimenta di più la rete e i frequentatori di internet è la pornografia. E' stato stimato che il mercato potenziale del nuovo suffisso '.xxx' è di almeno 370 milioni di siti web con contenuti pornografici, mentre il termine "sex" è la più cliccata di sempre on line. Ed è per questo che tra poco ci sarà il nuovo suffisso, la tripla x appunto, a distinguere questa categoria di siti.
La motivazione ufficiale è la chiara distinzione che si avrà tra i siti a luci rosse e tutti quelli di altro contenuto, qualificando in maniera indubbia la categoria in modo che sia più difficile caderci dentro per errore, soprattutto per i minori.Un'altra versione dell'innovazione, non ufficiale, parlerebbe invece del bisogno di espansione che quel settore richiede avendo sempre nuovi siti in cerca di dominio che non trovano, però, il nome di interesse disponibile.
I primi siti con suffisso xxx dovrebbero vedere la luce (dei monitor) nei primi mesi del 2011. L'Icann, agenzia internazionale che gestisce gli indirizzi web ha approvato la riforma ieri a Bruxelles.
Le stime parlano di un prevedibile clamoroso successo: la tripla x del porno batterà velocemente in popolarità il .com che esiste da 25 anni e conta più di 80 milioni di domini registrati. mario nascimbeni