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‘Sbarchi fantasma’ : 200 in 3 giorni. Nuova strategia di arrivo con barche a vela

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'Sbarchi fantasma' : 200 in 3 giorni. Nuova strategia di arrivo con barche a vela

Continuano gli “sbarchi fantasma” sulle nostre coste. La strategia di arrivo dei migranti è cambiata: non più barconi di ‘disperati’ ma più imbarcazioni piccole in avvicinamento a porti meno battuti vengono salvati portandoli a riva.

60 sono arrivati sabato a Roccella Jonica dopo essere stati intercettati a bordo di una barca a vela da due unità navali della Guardia di finanza, una del Roan di Vibo Valentia e l’altra del Gruppo aeronavale di Taranto.

53 se ne sono aggiunti domenica. Erano a bordo anche loro di una barca a vela di piccole dimensioni, che é stata soccorsa al largo di Isola Capo Rizzuto e condotta nel porto di Crotone dagli stessi reparti della Guardia di finanza che erano intervenuti ieri.

62 ne erano arrivati venerdì a Pozzallo (Ragusa), a dimostrazione che il nostro Paese continua a rappresentare una delle mete preferite delle “rotte dei disperati”.

Il rischio, a questo punto, é che l’afflusso incontrollato di migranti, con l’arrivo dell’estate ed il miglioramento delle condizioni meteomarine, possa accentuarsi sempre più.

Il Viminale haninvece assicurato che la situazione é sotto controllo. Fonti del Ministero dell’Interno avevano invitato ad evitare qualsiasi allarmismo proprio in merito ai cosiddetti “sbarchi fantasma”, gli arrivi cioè via mare attraverso piccole barche più difficili da individuare.

Secondo le stesse fonti del Viminale, i rintracci a terra in prossimità di uno sbarco sono stati 5.371 nel 2017, 3.668 nel 2018 e si sono ridotti a 737 nel 2019. “Numeri che – aveva sottolineato ancora il Ministero – mostrano l’evidente riduzione del fenomeno grazie alla politica dei ‘porti chiusi’, che ha ridotto sensibilmente gli arrivi e per effetto dei controlli mirati da parte delle forze di polizia disposti dai prefetti delle zone interessate”.

A fronte delle rassicurazioni e delle garanzie da parte del Viminale secondo cui la situazione é sotto controllo, la Guardia di finanza continua a mantenere alta la vigilanza in mare allo scopo di intercettare imbarcazioni con a bordo migranti.

Così come é successo negli ultimi giorni al largo della coste della Calabria. Venerdì pomeriggio un’imbarcazione a vela con 60 migranti a bordo era stata avvistata da un velivolo del Comando operativo aeronavale di Pomezia mentre si trovava a 35 miglia dalla costa ionica della Calabria.

Due motovedette della Finanza, una di Vibo e l’altra del Gruppo aeronavale di Taranto, in serata avevano intercettato la barca, un monoalbero di 15 metri, a una decina di miglia da Caulonia, nel reggino. I migranti, di nazionalità iraniana, irachena e siriana, erano stipati sottocoperta. Tra loro sei donne e 13 minori.

Il copione si é ripetuto identico sabato sera. Questa volta una barca a vela con a bordo migranti, dopo essere stata avvistata in acque internazionali, é stata intercettata al largo di Isola Capo Rizzuto, nel crotonese. I migranti a bordo, in questo caso, erano 53, tutti uomini e tutti pachistani. Tra loro anche dieci minori.

La nave, così come quella di ieri, era partita dalla Turchia e batteva bandiera dello stesso Paese asiatico.

Domenica pomeriggio altri 38 migranti, secondo quanto segnala in un tweet “Mediterranean Hope”, il programma per rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, sono arrivati a Lampedusa.

Il gruppo, partito dalla Libia, é composto da 20 uomini, 17 donne e una bambina, nativi di Costa d’avorio, Guinea e Tunisia. Alcuni di loro erano disidratati.

Tra loro anche una donna in precarie condizioni di salute.

L’allarme migranti, dunque, resta sempre alto.

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