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Rio Novo: ordinanza ipotetica inefficace. Residenti soffocati dallo smog

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Rio Novo: nessuna ordinanza ancora. Residenti soffocati dallo smog

Gentili Direttori
Gentili cronisti,

visto il perdurare del silenzio da parte del Comune,
viste le indiscrezioni sulla stampa che parlano di ipotesi inaccettabili che nulla risolvono,
visto che nessun provvedimento risolutivo mi risulta sia stato adottato contro i rumori, se non nuovi ulteriori studi e monitoraggi (come mi riferiscono anche fonti ministeriali),

Vi invio documentazione che spero possa essere materiale utile e spunto per Vostro cortese articolo sull’inaccettabile inerzia del Comune in merito all’argomento.

1) mia nota “preventiva” del 6.2.19 inviata alle istituzioni competenti, con richiesta di poter esporre le mie ragioni e le mie osservazioni, e responsabilizzazione della Polizia Municipale e Assessore D’Este in materia di controllo della velocità e relative sanzioni;

2) mia elaborazione su dati Arpav per Biossido di azoto (NO2) in Rio Novo anno 2018 (Excel) e risultati sintetici finali (word).

Dai dati orari emerge una prevalenza delle emissioni dalle 7 alle 13 (proprio l’orario per il quale la bozza di ordinanza de Comune, così come riportata dal corriere del Veneto, non prevede praticamente nessuna limitazione….), con al secondo posto la fascia oraria 18-21.

In totale le ore con emissioni superiori ai 50 microgrammi sono state 3679 in un anno (oltre il 42 % del totale delle ore monitorate), senza calcolare che la media annua sarebbe
di 40

Le ore con emissioni superiori ai 100 microgrammi sono state 431.

Importante evidenziare che, tra queste, il 63.81 % dei superamenti, per ben il 250 % rispetto al limite medio annuo, è avvenuto in fascia oraria mattutina 7 – 13
(eccetto uno il 27 marzo, rilevato alle ore 6.00): proprio l’orario in cui, da quanto si apprende dalla stampa, poco o nulla sarebbe previsto in materia di limitazioni, dall’ipotetica ordinanza per il rio Novo.

Un altro 19,3 % dei superamenti è avvenuto nel pomeriggio, nella fascia oraria 18-21 (dovuto probabilmente ai ritorni di barche e taxi verso piazzale Roma).

Pertanto un provvedimento serio dovrebbe ridurre di 2/3 i transiti in rio Novo proprio al mattino dalle 6 alle 14, nonché nel tardo pomeriggio.

Ecco perché non si può che considerare tale ipotesi di ordinanza (se confermerà le intenzioni indicate nella stampa) una vergognosa presa in giro per i cittadini che stanno soffocando tra lo smog e sono tormentati dai rumori sin dell’alba.

Cordiali saluti.
Prof. Mozzatto Fabio.

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4 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Gentile sig. Garizzo,
    non posso che esprimere soddisfazione nel vedere che un cittadino si sia dato da fare, e spiace sinceramente che il progetto sia finito vittima della burocrazia: questo lo ritengo inaccettabile!
    Avevo già scritto sulla stampa relativamente ai motori elettrici ed ibridi presentati proprio all’isola Certosa a Venezia, alla presenza di Brugnaro, con Assonautica, sottolineando che, tra costi di produzione e problemi di adattamento alle imbarcazioni, pure di Actv, non avremmo visto a breve in circolazione a regime.
    Purtroppo però mi sembra anche di capire che non riesce ad accettare che si sia rilevato un tale inquinamento nei rii, e cerca si imputarlo a navi, aerei, riscaldamento domestico, posizione della centralina ecc., invece di prendere atto che tale è la situazione, e peggio sarà forse proprio nella Rialto che Lei indica, dove passano pure Actv e Alilaguna.
    Posso solo concordare che i mototopi siano forse più inquinanti dei taxi, ma i taxi in compenso sono una quantità insostenibile e quindi si pareggiano le “responsabilità” di smog e rumori, per non parlare del moto ondoso…
    I rilevamenti di una centralina “ a metà Rio Novo” che Lei auspica a mio avviso sarebbero invece persino peggiori, poiché nell’attuale posizione beneficia di ben 4 corridoi di ventilazione e dispersione dei fumi derivanti dai 4 canali che incrociano in quel posto, cosa che verrebbe sicuramente a mancare in un “canyon” rappresentato da un solo canale, dove Lei vorrebbe far rilevare lo smog, racchiuso tra schiere di case…
    Non ci sono inoltre particolari “agenti” di navi o riscaldamenti domestici in quell’incrocio, anche perché è il diossido di azoto che è costantemente alle stelle. Le navi, e il riscaldamento domestico (le cui caldaie hanno prevalentemente regolari manutenzioni ora persino annuali con tanto di rilevazioni dei fumi) incidono principalmente nel PM 10, e non nel biossido di azoto, elevatissimo tra l’altro proprio 15.1.19 co 282 microgrammi/MC, mentre il PM 10 era, sotto la media, a 23!
    Inoltre il 6 gennaio 2018 il diossido di azoto era a 76, contro i 139 di PM 10 dovuti ai “panevin”: prova lampante che riscaldamenti, navi e aerei poco influiscono sui valori di NO2 in rio Novo, imputabili quindi solo al traffico.
    Mi auguro che ne prenda atto, così come per i rumori e moto ondoso: sono tutti prodotti prevalentemente da taxi e mototopi e barche in ferro.
    In caso di dubbio, La invito, ad di là che si fidi o meno di Arpav (i dati sono proprio dell’anno civile come voleva) La inviterei a passare un giorno e una notte, magari d’estate, nel rio Novo, per vedere quanto sarebbe felice di vivere e respirare (se ci riesce) lì, con taxi rombanti in planata in piena notte (mi auguro non della Sua cooperativa…), mototopi a tutto gas che ti svegliano alle 5 di mattina, e proprio perché nessuno vuole il controllo satellitare GPS…
    Posso invece incoraggiarLa a continuare sulla giusta strada che stava intraprendendo, unendo gli sforzi con Assonautica, Duferco, cantieri, imprese italiane e straniere, e quanti altri (cittadini compresi) abbiano interesse a passare all’elettrico/ibrido/idrogeno, chiedendo (come faccio quotidianamente) a Comune, Regione, Città Metropolitana, Ministero, Parlamento e Commissioni Europee strumenti normativi e risorse finanziarie per portare a termine questa svolta epocale.

    Con i migliori auguri.
    Prof. Fabio Mozzatto.

  2. Professore buonasera , mi chiede cosa ho fatto : con l’aiuto di Assonautica e un contributo della camera di commercio di VE a gennaio del 2012 ho installato sul mio motoscafo taxi un motore ibrido ( diesel ed elettrico ) . Essendo il motoscafo iscritto nel registro delle navi minori e’ soggetto al regolamento di sicurezza della Capitaneria di Porto che ha autorizzato l’uso dell’elettrivo solo ausiliario . Dopo circa cincque anni e due ispezioni biennali sulla sicurezza fatte della Cap , la stessa mi ha imposto lo sbarco dell’elettrico in quanto ad oggi le navi minori possono usare come combustibile il gasolio o la nafta ( no gas , metano , elettrico) . Nel durante ho piu’ volte invitata l’amministrazione a fare un giro per verificare la bontà dell’intervento e un aiuto normativo , purtroppo nessuno mi ha risposto. Ho partecipato alla trasmissione Rai onda verde di cui è buon testimone Alberto Vitucci di cui in internet trova l’articolo . Tornando ai dati ARPAV , preciso e concordo che la salute e’ un bene dell’umanità e che se dei provvedimenti vanno presi devono essere conseguenti ad attività di monitoraggio certificata nei 360 giorni ( no solare ) con una centralina idonea a rilevamenti nautici e posizionata a metà Rio Novo in maniera che i valori non siano alterati da altri agenti gia’ esposti. Preciso che i motori installati sui motoscafi taxi e ncc sono quasi tutti common rail di ultima generazione che installati sulle automobili sono classificati euro 6 e sono sufficenti alcuni modesti interventi su alcuni tipi di scarico per ridurre ulteriormente la rumorosità. Se la soluzione è dimezzare il traffico bisogna dimezzare le presenze e non aumentare la ricettività di Venezia e Mestre , le persone o in vaporetto in taxi o altro bisogna trasportarle i negozi sia turistici che i supermercati biisogna rifornirli ….. La ringrazio per l’attenzione. Da Luigi Garizzo

  3. Rispondo al commento del gentile sig. Garizzo:
    premesso che noi residenti non siamo né tassisti, né trasportatori, e respiriamo però quanto immettono nell’aria tutte le categorie, quindi siamo di serie…”Z”.
    Alcune cose che scrive sono anche giuste, ma mi preme precisare che:
    -la centralina Arpav ha certificazione di conformità a ISO 9001/UNI EN ISO 9001, e risulta correttamente installata (e il primo ad accertarsi sulle certificazioni è stato proprio il sottoscritto, contattando la ditta certificatrice).
    -i valori sono talmente alti che emergerebbero poco differenti in qualunque altra campagna di monitoraggio
    -stiamo subendo ingiuste conseguenze sulla salute per smog prodotto da imbarcazioni che ai residenti nono servono, in quanto sono tutte dedicate ai turisti (trasporto biancheria per hotel, bibite per bar, ortofrutta per ristoranti, turisti per agenzie viaggi ecc. ), che sono decuplicati in 10 anni assieme all’indotto, e quindi è ora ti fare un passo indietro, e ricordo che Venezia è dei Venezia ni e non dei turisti o di chi si arricchisce con loro , più o meno ufficialmente.
    Il traffico quindi, più che spalmato, va dimezzato, anche per questioni di sicurezza: ci sono più barche che acqua…
    -l’elaborazione non è di parte, ma corretta, con incontestabili formule matematiche applicate a dati Arpav, quindi nessun artificio…
    -l’inquinante di cui ho fornito elaborazioni è il diossido di azoto e non le polveri PM 10 cui Lei forse si riferisce
    – per il 42 % circa delle ore del giorno (quindi quasi la metà)tale inquinante supera il 50 microgrammi/MC, e le concentrazioni segnalate sono quelle dei 100 microgrammi/MC
    – l’articolo che commenta è pure clemente, in quanto non scrive che, se vogliamo vedere quante sore si sono superati i 40 microgrammi/mc di media annua per il biossido di azoto, queste sarebbero ben 4936 ore su 8760 dell’anno 2018, pari al 56,35 % nell’anno ! Significa che più di un’ora su due si è fuori legge…!
    – Il mio programma presentato più volte all’amministrazione Comunale e Regionale, prevedeva un cronoprogramma progressivo per la sostituzione dei motori. Peccato che l’Accordo per il Bacino Padano non prevedesse nulla per i natanti (c’erano contributi pubblici a tal fine!), ma il Comune a quanto pare non ha fatto nulla per compensare tale carenza, eppure ci possono essere fondi regionali, statali ed europei! Basta voler fare…
    -mi sto occupando anche dell’Aeroporto, delle emissioni delle navi (dati Arpav 2013 a Santa Marta su 45 giorni: PM 10 maggiore di Sacca Fisola) e di Veritas, che intanto ha deviato buona parte dei natanti in rotte alternative, e ha ricevuto, assieme ad Actv, mia nota nella quale si invita a sostituire i motori più inquinanti, auspicando l’elettrico o l’idrogeno, e a sollecitare le istituzioni preposte (Comune in primis) a risolvere il problema in tutti i canali, poiché ne va di mezzo la salute dei conducenti (tassisti compresi, nel caso lei fosse di questa categoria): la salute quindi riguarda tutti, e ho informato pure i responsabili della sicurezza dei lavoratori e i sindacati.
    -il riscaldamento, così come i “panevin” influiscono sul PM 10, ma molto poco sul biossido di azoto. Avevo chiesto comunque il divieto a Regione e Comune: appello ignorato
    Quindi, premesso che la salute è prioritaria e sacra per tutti, e che Venezia non va espropriata ai veneziani per venderla agli affari turistici, io propongo soluzioni a tutela di tutti, purché chi fa affari a scapito della salute dei cittadini, faccia davvero quel passo indietro tanto annunciato anche nelle sedi istituzionali, ovviamente supportato dalle istituzioni e dai relativi finanziamenti.

    Le sarei infine grato se mi facesse sapere cosa ha fatto Lei in questi anni per ridurre rumori e traffico per migliorare la qualità dell’aria a Venezia, e cos’ha fatto contro le grandi navi l’espansione dell’Aeroporto di cui si lamenta, e in generale per tutelare anche la salute sua e dei suoi cari contro lo smog.

    Cordialità.
    Prof. Mozzatto.

  4. Buongiorno , grazie ad ARPAV dispongo dei dati rilevati dal 01/09/17 al 31/08/18 per CO,
    NO, NO2, NOx e O3 in forma oraria e PM10 in forma bioraria. Emerge che i dati da voi pubblicati sono il risultato di una elaborazione personale di parte, rilevati da una centralina terrestre posta in dubbia posizione all’incrocio di due canali Rio Novo e Malcanton e che non tiene conto di elementi che sicuramente alterano i dati come i fumi delle navi che transitano nell’adiacente canale della Giudecca e sosta in stazione marittima, dei bus di Piazzale Roma , dei vaporetti ACTV e Alilaguna che transitano fronte rio Ca’Foscari , i fumi di Porto Marghera e degli aerei di linea che passano sopra il Tronchetto . Dai dati rilevati da ARPAV paradossalmente in un periodo di poco turismo e in orario di quasi assenza di traffico si riscontra che in Rio Novo nel periodo novembre/2017 marzo2018 dalle 16:00 alle 0:2 i valori aumentano in maniera esponenziale . Forse sono gli impianti di riscaldamento ? Quindi sarebbe opportuno chiedere ad AGIRE di eseguire del controlli ai scarichi dei fumi dei residenti . Altro punto che non trovo riscontro e’ quanto affermato … i valori dalle 07 alle 13:00 , gli aumenti dei valori mediamente avviene dalle 08 alle 11:00 sopratutto al lunedi e al venerdi in concomitanza delle consegne dei trasportatori e dall’asporto di VERITAS che per poter operare con la bena deve tenere i motori accesi. Concludo, a Mestre come in tutte le città quando i valori superano i limiti di sicurezza oltr al divieto giornaliero dalle 9 alle 18 per euro2 scatta il divieto di transito con bollino arancio per euro3, rosso per euro4 ,e quindi chi non ha una automobile con determinati parametri non circola , poi quando i valori ritornano alla normalità si riprende a circolare. A Venezia no , fuori i taxi e i noleggi a tempo indeterminato e si sposta all’infinito il problema sui canali adiacenti. I canali vanno aperti tutti, il traffico va spalmato su tutto il territorio incluso il transito sotto il ponte di Rialto ( la vera causa del forte traffico in Rio Novo ) e il Sindaco deve emettere una ordinanza con precise indicazioni sui parametri di scarico che tutti dobbiamo rispettare . Forse ci sono cittadini di serie A e serie B ? Se qualcuno vuole consultare i dati sono a disposizione. Grazie per l’attenzione. Luigi Garizzo

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