Ricette mediche del medico di base rilasciate non con la solita grafia o stampate dalla macchina.
Ricette mediche scritte e prescritte in dialetto, pardon, in lingua Veneta.
Potrebbe così accadere che un paziente si presenti ad un centro prenotazioni esami con una ricetta con scritto: “Mejo che el fassa i ragi…”?
Siamo a Santa Lucia di Piave (Treviso), dove il dottor Riccardo Szumski, medico di base e sindaco, ha dichiarato di voler scrivere le ricette per i propri pazienti in dialetto veneto, ed ora il caso sarà affrontato nel prossimo Consiglio dell’Ordine dei medici di Treviso.
Lo ha annunciato il presidente dell’organismo, Luigino Guarini. “Noi vigiliamo sulla deontologia a tutela della salute del cittadino – ha spiegato – La notizia di oggi non ci da’ conto di eventuali danni patiti dagli assistiti a causa di questa iniziativa e dunque non abbiamo motivo di intervenire. Qualora fossero segnalati problemi di comunicazione sia con i pazienti sia con i farmacisti, allora dovremmo discuterne più in profondità”.
Il presidente dell’Ordine ha tuttavia ricordato che, oltre al problema deontologico, c’è quello di ordine “contrattuale” connesso alla convenzione che il medico ha con l’azienda sanitaria locale, e tramite questa con la Regione Veneto.
Saranno cioè questi enti a “valutare se vi siano violazioni di tipo contrattuale” da parte di Szmuski, e in questo caso anche l’Ordine dei medici sarebbe chiamato ad assumere provvedimenti. “Non vorremo diventare strumento di discussione politica – ha concluso Guarini – per questioni che potrebbero avere un riflesso deontologico, ma anche no”.