Matteo Renzi al Quirinale, missione compiuta. Al presidente Giorgio Napolitano l’uomo designato per costituire il nuovo governo ha raccontato fondalmentalmente gli ultimi tre incontri: quello con la delegazione di Forza Italia guidata da Silvio Berlusconi, al quale è seguito il colloquio con i capigruppo del Pd e infine il ‘faccia a faccia’ trasmesso in streaming con Beppe Grillo.
Al momento, sulla costituzione della squadra di governo Renzi è fiducioso. «Dopo un giorno e mezzo molto tosto di incontri, dialoghi, approfondimenti programmatici — annuncia — sono decisamente convinto che ci siano le condizioni per fare un ottimo lavoro. Immagino di potere sciogliere la riserva nella giornata di sabato e chiedere ai presidenti del Senato prima e della Camera poi di recarmi in Aula già lunedì».
Renzi, dopo avere confermato che la maggioranza sarà composta dalle stesse forze (Pd, Ncd, Scelta civica e Popolari per l’Italia) che hanno sostenuto Letta, fa un elenco dei temi che entreranno nell’agenda politica: «Domani (oggi, ndr)lavorerò a un documento programmatico che sia il più concreto possibile e in grado di avvicinarci all’appuntamento del semestre europeo con una serie di riforme concrete, dai tagli dei costi della politica alle riforme costituzionali e istituzionali».
Il premier incaricato indica anche i tempi: «A marzo fronteremo il mondo del lavoro, la vera priorità. Tra aprile e maggio sarà la volta del Fisco e della pubblica amministrazione, bisognerà affrontare i temi legati all’amministrazione della giustizia di questo Paese. Tutte cose che servono per arrivare a luglio con un’Italia in grado di raccontare cosa l’Italia vuole dall’Europa e non solo cosa vuole l’Europa dall’Italia».
Ieri, intanto, si è rivisto Berlusconi in Parlamento. Il fondatore di Forza Italia ha dichiarato di «stare saldamente all’opposizione, tuttavia voteremo a favore dei singoli provvedimenti che riterremo che siano a favore del Paese».
Paolo Pradolin
[20/02/2014]
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