Comincia oggi il processo davanti ai giudici della Corte d’assise di Bergamo a Massimo Bossetti accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio.
Già numerosissime le troupe televisive che si sono posizionate fuori dal palazzo di Giustizia bergamasco per seguire il dibattimento a cui si è giunti dopo oltre cinque anni dalla scomparsa della tredicenne che fu trovata uccisa tre mesi dopo in un campo di Chignolo d’Isola, il 26 febbraio del 2011.
Ingenti le misure di sicurezza e aula interdetta a tablet e telefoni cellulari.
Bossetti sarà presente in quanto intende seguire tutte le fasi del processo ma non ci saranno, con tutta probabilità, i genitori della ragazza uccisa che hanno fatto sapere che limiteranno la loro presenza solo per testimoniare.
In aula, domani, non potranno esserci nemmeno la moglie del muratore arrestato né la madre che sono state citate come testimoni.
Una dei primi problemi che si presenterà alla Corte è quello dell’ammissione delle telecamere in aula. La famiglia Gambirasio e il pm Letizia Ruggeri sono contrarie.
Massimo Bossetti ci sarà in tutte le udienze del processo che si sussueguiranno a partire da oggi in Corte d’assise, processo che potrebbe costargli l’ergastolo per l’omicidio aggravato della tredicenne Yara Gambirasio e la calunnia ai danni di un suo collega di lavoro sul quale avrebbe cercato di sviare le indagini.
Bossetti vuole vedere ogni istante i cui i suoi difensori Claudio Salvagni e Paolo Camporini cercheranno di convincere i due giudici togati e i sei popolari che esistono piste alternative a quella del muratore che si trova in carcere da oltre un anno e continua a proclamarsi innocente, nonostante…