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Prefetto alla classe della prof. sospesa: “Indignatevi e chiedete ai sindaci di ospitare i migranti”. Lezione di umanità a scuola

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Prefetto alla classe della prof. sospesa: "Indignatevi e chiedete ai sindaci di ospitare i migranti"

Una bella lezione di democrazia tra il prefetto Domenico Cuttaia e gli studenti del liceo Marco Polo di Venezia, che ha sviscerato il tema dell’accoglienza, della solidarietà verso chi, dai propri paesi fugge a causa di guerre e carestie. E arriva in Italia via mare, quando non affonda nelle acque del Mediterraneo, approda spesso a Lampedusa e incontra il cuore grande dei siciliani.
Sperano in un domani migliore, guardano all’Europa come una casa accogliente, nonostante i muri innalzati che li respingeranno.

I ragazzi hanno ascoltato con grande interesse le parole di un uomo che sa che cos’è la democrazia, la partecipazione, si sono subito fidati di lui, affidati alla sua competenza. Ne avevano bisogno dopo la doccia fredda di una loro insegnante che su facebook ha scritto deliranti frasi razziste, provocando sgomento agli studenti e preoccupazione tra docenti. E ha insistito sul concetto di responsabilità, toccando le giuste corde di adolescenti in crescita che guardano al domani e che vivono le contraddizioni che questa società offre loro, quotidianamente.

Ha bisogno di capire, l’attento pubblico liceale, di recuperare fiducia verso il mondo adulto, che spesso lo ha deluso. E sentire dal prefetto la sollecitazione a mobilitare le coscienze, a partecipare alla vita pubblica, a non giudicare prima di aver capito, a immedesimarsi nelle situazioni difficili, è risultato benefico e liberatorio. Una necessaria restituzione di stile.

Il Prefetto ha spiegato ai ragazzi che il Veneto, ad oggi, ha accolto oltre 13mila migranti e in questi giorni ne arriveranno altri 450. Chi li ospiterà? Con rammarico ha raccontato che 2300 sono stati accolti all’ex base missilistica di Cona e che in provincia di Venezia, su 44 Comuni, solo 14 hanno ricevuto i profughi (e in numero limitato) e i 23 restanti hanno detto no.

“Siete voi il futuro, sarà la vostra umanità insieme alla volontà a decidere il futuro della civiltà”, ha suggerito Domenico Cuttaia ai ragazzi, “ indignatevi e chiedete ai sindaci, ai politici di fare il proprio dovere, di dare ospitalità agli stranieri che ne hanno bisogno”. Gli studenti fanno domande precise, è appena scoppiato il problema di Goro, delle nove mamme con undici bambini che sono state scacciate dai residenti di quella zona di pescatori del ferrarese, reclamano la responsabilità del Governo, si addentrano nei ragionamenti a largo respiro, sapendo che l’interlocutore è un uomo intelligente e generoso.

Qualità che si armonizzano con le esigenze dei ragazzi che di questi pensieri hanno bisogno al pari del pane, quali ingredienti per il loro domani di uomini liberi e solidali. Una lezione straordinaria, che allontana, con la sua stessa essenza, la traccia lasciata dalle irresponsabili parole di una docente su facebook, perché sempre la bellezza emerge sulla meschinità e sull’irragionevolezza, lasciando un segno tangibile di speranza.

Andreina Corso

26/10/2016

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