Ancora guai per il Ponte della Costituzione progettato dall’architetto Santiago Calatrava, che tanto ha fatto discutere i cittadini veneziani, che hanno prima incontrato e poi vissuto gli effetti di un’opera che è costata 11 milioni di euro.
Il Ponte era entrato nell’immaginario di una pregevole e civica ambizione: far attraversare quella parte del Canal Grande che porta a Piazzale Roma, ‘a tutti’. E quindi anche ai disabili, che avrebbero potuto ricevere un’attenzione particolare e una accoglienza dovuta a chi ha problemi di mobilità. L’idea era buona e per questo è stata studiata un’ovovia, una struttura mobile che doveva rispondere a questa esigenza. Purtroppo l’ovovia non è mai entrata in funzione, problemi, riparazioni, hanno poi dimostrato che il tentativo era fallito.
La realtà ha superato il sogno, così come i problemi sono prevalsi sulle più nobili intenzioni. Ora è la volta dei gradini, della scalinata composta di lastroni azzurri, che stemperavano il color verde dell’acqua lagunare, che purtroppo (ancora) sono risultati scivolosi, soprattutto in inverno, quando l’umidità intralcia i passi e provoca qualche seria caduta. Non resta che rimediare, pare, con la trachite, già sperimentata al centro del ponte, che sembra rassicurare passanti e visitatori, che pazienti, si mettono in fila per garantirsi un’attraversata sicura.
Il Ponte della Costituzione sta smontando i suoi pezzi e le sue ragioni che nel 2008 erano sembrate giuste e sensate.
I lastroni con il loro azzurro offeso, hanno perso freschezza, sono rovinati, anche a causa dei trolley che molti visitatori trasportano dalla vicina stazione ferroviaria. Gradino dopo gradino, il passaggio continuo di rotelle, scarpe, a calpestare quell’opera di Calatrava che oggi si mostra ai nostri occhi rivelando le contraddizioni e la debolezza che la caratterizza.
Entra quindi in scena, a tutto titolo, nel prossimo futuro, la trachite. I gradini diverranno neri, se sarà possibile questa trasformazione, considerando le premesse e le cautele del Comune di Venezia, dell’Assessorato ai Lavori Pubblici in particolare e del parere della Soprintendenza in merito alla mutazione paesaggistica. La prima preoccupazione riguarda il cambio dei lastroni con la trachite, sapendo che quest’ultima pesa molto e quindi l’operazione eventuale, richiede da parte degli esperti, la verifica attenta della staticità del Ponte.
C’è quindi necessità che tutti i soggetti convergano per questa ipotetica opzione. Anche l’architetto Santiago Calatrava dovrà essere consultato e informato sulle ragioni che stanno inducendo a un intervento importante per la sicurezza dei veneziani, dei turisti, che si lamentano, giustamente, per le insidie che sono costretti a vivere.
Volete il mio parere da ex camminatrice padovana, rispettosa,con borsa addosso e non trolley, delle domeniche estive di anni fa?
Odio quest’opera che ostenta la modernità.
Mi me piase i ponti veci dell’epoca de la Serenissima Repubblica! Stop.
I turisti che si lamentano dovrebbero, innanzi tutto, non attraversarlo facendo procedere i trolley sui gradini in vetro ! Poi, basta caminare al centro e non succede nulla. Altri soldi pubblici buttati nel wc.