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Polizia negli ospedali 24 ore su 24: si parte a giugno con Chioggia e Jesolo come già Venezia e Mestre

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Anche a Venezia gli operatori di polizia, l’ “Ufficio di Posto Fisso di Pubblica Sicurezza”, si possono ricordare all’interno degli ospedali. Negli ultimi anni i servizi sono stati però riorganizzati, così quando succede qualcosa all’interno dei nosocomi bisogna chiamare e aspettare. Tale situazione, però, visti gli ultimi episodi di operatori sanitari aggrediti da pazienti o da accompagnatori, non è più ritenuta accettabile.

Questo problema è percepito ovunque, anche a Venezia. Per questo l’Ulss 3 Serenissima, insieme alla Prefettura e alla Questura, si sono unite per creare una nuova strategia comune per affrontare la crescente emergenza di sicurezza nelle strutture sanitarie.

L’Ulss 3 Serenissima riferisce che mentre, per fortuna, ci sono pochi episodi di violenza reale, c’è un clima di conflitto latente che è cresciuto dopo la pandemia. Gli operatori sanitari erano inizialmente visti come eroi, ma con il passare del tempo hanno cominciato a subire le reazioni alle rigide regole imposte ai pazienti. Non è ovviamente colpa di nessuno se ci sono da aspettare diverse ore per essere accolti in un pronto soccorso, ma spesso il fatto di essere lasciati fuori (magari con maniere “sbrigative”) mentre il congiunto attende dentro da solo, per fare un esempio, ha portato a un aumento della frustrazione e dell’aggressività.

Riferisce dunque l’Ulss veneziana che questo clima ha comportato una media di 2-3 segnalazioni di tensione al giorno e 4-5 richieste di intervento della polizia al mese. Le zone più a rischio sono i Pronto Soccorso di Mestre e Chioggia, soprattutto nei mesi estivi.

Per combattere questo problema, è stata sviluppata una nuova strategia congiunta che prevede sia una maggiore presenza della polizia negli ospedali sia la formazione degli operatori sanitari su come gestire i pazienti non collaborativi. La presenza delle forze dell’ordine negli ospedali verrà incrementata con la creazione di nuovi posti presso gli ospedali di Chioggia e Jesolo, che si aggiungeranno a quelli già esistenti presso gli ospedali Angelo e Santi Giovanni e Paolo, che saranno presidiati 24 ore su 24.

La formazione degli operatori sanitari e degli agenti di polizia sarà erogata attraverso un progetto pilota. Il progetto inizierà con un seminario per sviluppare linee guida per la gestione dei pazienti non collaborativi, coinvolgendo sia agenti di polizia che specialisti della salute mentale. Queste linee guida saranno quindi condivise con il personale interessato, inclusi agenti di polizia e operatori sanitari. Saranno condotti seminari e sessioni di formazione per facilitare la collaborazione tra i diversi settori e per evitare malintesi.

La nuova strategia congiunta mira a fornire un ambiente più sicuro per gli operatori sanitari, aumentando la presenza della polizia negli ospedali e formando gli operatori sanitari su come gestire situazioni potenzialmente instabili. Il progetto sarà lanciato a giugno e si spera che avrà un impatto positivo nella riduzione dell’aggressività e nel miglioramento della sicurezza per gli operatori sanitari a Venezia e oltre.

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