La qualità dell’aria sul Veneziano è ormai a livello di allarme. Per capire l’entità del fenomeno si pensi che alcune scuole hanno deciso di non far più uscire i bimbi per la ricreazione. Ma andiamo con ordine: “Arpav comunica il mantenimento del livello di allerta 2 “Rosso” per la concentrazione di PM10 in atmosfera sul territorio del Comune di Venezia, che sarà valido fino al prossimo giorno di controllo, previsto per venerdì 9 febbraio, quando verrà emesso il nuovo bollettino”. E’ il terzo comunicato del Comune in questi termine che seguivano i tre precedenti di “livello arancio”
E mentre tutti parlano “Il cittadino si ammala…”, dice la Cgil. “Gli appelli ad una maggiore sinergia tra i Comuni – dichiara Daniele Giordano, Segretario generale CGIL Venezia – ci sembrano sprecati, sopratutto quando a farli è la stessa Giunta del Comune di Venezia. Forse a causa di una temporanea dimenticanza ci si dimentica che il Sindaco di Venezia è anche il Sindaco della Città Metropolitana. A noi pare che le sinergie si applichino, laddove rispondano agli interessi dell’Amministrazione, mentre nulla di concreto si fa riguardo alla qualità dell’aria. Forse Brugnaro pensa che per risolvere l’inquinamento basti il progetto del bosco dello sport, qualcuno dovrebbe spiegargli che non bastano i render e le slide per curarsi della salute dei cittadini”.
“Le azioni più immediate che l’Amministrazione Comunale potrebbe mettere in gioco, sono un vero incentivo all’utilizzo dei mezzi pubblici (che significa gratuità e corse non sovraffollate) e contributo alla sostituzione delle caldaie. Dovrebbe essere chiaro che gli autobus gratuiti, non servirebbero ad andare in gita, ma sarebbero una misura necessaria ad offrire un’alternativa plausibile a decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori. Non ci si può nascondere in eterno dietro a piste ciclabili e piantumazioni, che vanno bene, una lavoratrice o un lavoratore che si muovono alle 5 della mattina con il termometro sotto zero hanno bisogno di mezzi pubblici gratuiti, capillari e non sovraffollati”.
“Non è possibile – conclude Giordano – che la salute delle cittadine e dei cittadini venga sempre trattata con superficialità. Le correlazioni tra pm10, e soprattutto pm2.5 (che anch’esso dove rilevato, Malcontenta e Punta Fusina, ha superato i 100µg/m3) e malattie sono schiaccianti, non fare nulla rispetto a questa situazione significa accettare morti e malattie che ne conseguiranno. Chiediamo un intervento concreto per fermare il continuo ripetersi di “emergenze” inquinamento che sono purtroppo sempre più prevedibili”.
Ma il coro di preoccupazioni per le polveri sottili è unanime. Si sono registrate le prime proteste di famiglie che hanno sottoposto alla direzione didattica della scuola frequentata dal proprio figlio la problematica e in alcuni casi, per ovviare al problema, si è pensato di sospendere le uscite per la ricreazione tenendo i bambini a fare merenda in classe. In altri casi, invece, è prevista la mascherina facoltativa per chi vuole stare fuori in cortile.
Venessia.com, intanto, ha scritto alla Regione e al Comune una lettera intitolata «Le maschere a gas del Carnevale 2024» denunciando la qualità dell’aria di Venezia ma soprattutto la mancanza di iniziative. «Ci stiamo condannando a gravi disturbi sanitari» ha scritto l’associazione. «Chiediamo che il Comune adotti tutte le contromisure possibili. È in gioco la salute di migliaia di persone»
