Pinza nascosta nel reggiseno, denunciate due donne con arnesi da scasso tra i palazzi di Mestre.
Due donne di etnia rom, una trentunenne bosniaca in avanzato stato di gravidanza, e una ventitreenne croata, sono state denunciate all’autorità giudiziaria da parte della polizia locale di Venezia, per il reato di possesso di strumenti di effrazione.
Le due giovani sono state avvistate ieri pomeriggio in via Cappuccina a Mestre da una pattuglia del Nucleo operativo in abiti civili e a bordo di un’auto priva di contrassegni, mentre tentavano di entrare in alcuni palazzi.
Dopo un periodo di osservazione, durante il quale gli operatori della polizia locale hanno maturato la convinzione che le due donne fossero in semplice ricognizione per vedere il grado di resistenza offerta dai portoni dei condomini della zona, le due sono state fermate e controllate.
La perquisizione ha consentito di rinvenire una pinza, occultata dalla bosniaca nel reggiseno, e due cacciaviti e una plastica rigida per effrazioni, che erano invece in possesso della croata.
A carico delle due sono emersi svariati precedenti per furti in abitazione consumati in diverse città del nord Italia: la trentunenne, scarcerata dal carcere della Giudecca nel marzo del 2019, era stata tra l’altro già trovata l’anno scorso, in via Cavallotti a Mestre, in possesso di strumenti da scasso proprio dal Nucleo Operativo della Polizia Locale.