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Pensionato riceve un SMS, clicca e 4mila euro spariscono dal conto. Aiutato da Adiconsum

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Un pensionato riceve un SMS che pare in tutto e per tutto arrivare dalla sua banca. Ignaro, clicca sul link e dal suo conto corrente spariscono più di 4mila euro. E’ accaduto ad un cittadino di 64 anni di Jesolo, vittima di una truffa attraverso un finto messaggio bancario. L’episodio si era verificato intorno alle 19 di sabato 7 gennaio 2023, quando l’uomo aveva ricevuto un messaggio sul suo cellulare, informandolo che la sua carta era stata collegata a un dispositivo estero. Il messaggio lo invitava a cliccare su un link fornito per effettuare una verifica. A quel punto, l’uomo fece l’operazione e fu indirizzato in una pagina internet con il logo dell’intermediario. Non solo, il 64enne ricevette pure una telefonata da un presunto operatore dell’ufficio Antifrode, che lo invitava a comunicare i dati della carta e i codici Otp ricevuti per bloccare le operazioni fraudolenti in corso.

Dopo aver seguito le istruzioni ricevute, l’uomo si ritrovò addebitate sul suo conto corrente tre transazioni non autorizzate, per un totale di 4.199,01 euro. Immediatamente dopo la scoperta della frode, il cittadino ha bloccato la sua carta, ha sporto denuncia e si è rivolto ad Adiconsum per assistenza legale.

Fortunatamente, il 64enne jesolano truffato con il finto messaggio bancario riavrà gli oltre 4 mila euro rubati dal suo conto corrente. Questo è l’esito della conciliazione fatta da Adiconsum Venezia dopo aver presentato ricorso all’Arbitro bancario finanziario (Abf). Nei giorni scorsi, il collegio di Milano ha accolto la richiesta e la vittima si vedrà restituire la somma.

«Per poter prevenire simili truffe» osserva la presidente di Adiconsum Venezia Jacqueline Temporin Gruer «il primo aspetto, il più importante, è riconoscere i modi più diffusi di frode in questo scenario; si tratta di raggiri in prevalenza online, che si possono ricondurre a false e-mail, messaggi telefonici e carte di credito. Per evitarli, serve attenzione ai propri dati bancari e personali, evitando di diffonderli con leggerezza. Lo stesso vale per le password e le credenziali d’accesso ai portali bancari, che devono essere sicure, complesse e aggiornate in modo costante».

La presidente Gruer dà alcuni consigli utili per evitare di essere raggirati. «Bisogna monitorare spesso il proprio conto – suggerisce – in modo da poter riconoscere eventuali movimenti sospetti o attività irregolari che diventino più dannose di quanto sono state. Le truffe bancarie trovano terreno fertile nel digitale, ragion per cui gli istituti di credito hanno sviluppato anche dei sistemi di protezione avanzati. Rinnoviamo l’invito a rivolgersi alle forze dell’ordine in caso di situazioni sospette o, purtroppo, già avvenute. Inoltre è fondamentale denunciare l’accaduto, perché poi diventa importante in sede di controversia».

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  1. Il problema è che il messaggio ARRIVA VERAMENTE dalla banca. I criminali sono già dentro il sistema bancario e operano senza bisogno dei codici. Una volta effettuato il BONIFICO ISTANTANEO dalla banca parte il messaggio verso il telefono con il codice per eseguirlo. Solo di questo hanno bisogno i farabutti e lo carpiscono abilmente con la famosa telefonata. Le banche insistono con la bufala che sono i clienti a dare i codici ď accesso al conto, ma i ladri non ne hanno bisogno.

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