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Ossigeno da Mibac: finanziate opere di Basilica S. Marco e Procuratie

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È di 12 milioni di euro l’investimento complessivo per gli interventi sulla Basilica di San Marco, sulle Procuratie Nuove, per i luoghi di Papa Luciani e per l’acquisizione dei terreni adiacenti all’area archeologica di Altino nell’ambito dei 38 nuovi progetti e le 3 nuove acquisizioni al patrimonio dello Stato contenuti nel Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” varato dal Ministro della Cultura, Dario Franceschini.
Il programma ha ricevuto oggi il parere favorevole della Conferenza Unificata Stato-Regioni dopo il passaggio in Consiglio Superiore dei beni Culturali.

Per quanto riguarda la Basilica di San Marco, con uno stanziamento di 3,3 milioni sarà restaurato lo spazio di accoglienza del Nartece, le strutture interne dell’edificio e delle sue principali Cappelle, e in particolare i rivestimenti lapidei e marmorei dei basamenti e delle pavimentazioni musive. L’obiettivo del progetto è quello di migliorare le condizioni di fruibilità culturale dell’edificio ecclesiastico, garantendo adeguate condizioni di conservazione.

Le Procuratie Nuove sono invece al centro di un piano di recupero che punta a migliorare il percorso del sistema museale e monumentale che circonda Piazza San Marco. Si prevede l’aggiunta di un ingresso del pubblico dalla Piazzetta San Marco, attraverso il cortile delle Procuratie Nuove, pertinente al Museo Archeologico. Il visitatore potrà, una volta uscito da Palazzo Ducale, proseguire agevolmente la visita lungo un percorso organico che permetterà di sostenere qualitativamente e quantitativamente i flussi turistici particolarmente intensi nell’area marciana.

In questo quadro si colloca il recupero dei cortili delle Procuratie Nuove per integrarli nel percorso museale, in virtù della loro qualità architettonica e per le funzioni che nel tempo hanno assunto di ricovero ed esposizione di importanti opere e reperti di epoca romana.

Ha un valore di 1,8 milioni il progetto che riguarda il percorso culturale dei luoghi di Papa Luciani in Veneto, in occasione della sua beatificazione che si terrà nel corso del 2022. Si tratta del recupero della prima Latteria cooperativa istituita in Italia nel 1872, ad opera dell’arciprete di Canale d’Agordo (Belluno) don Antonio Della Lucia (1824-1906), formatore degli educatori di Papa Luciani. L’edificio è posto al centro del percorso che pellegrini e turisti compiono per visitare i luoghi di Papa Giovanni Paolo I, essendo collocato tra la Casa natale del pontefice, la chiesa parrocchiale e la Casa delle Regole, storico edificio seicentesco ricco di affreschi nel centro storico di Canale d’Agordo.

La ristrutturazione dello stabile permetterà di far comprendere l’importanza del movimento cooperativistico e la figura del suo fondatore, il cavalier don Antonio Della Lucia. Il Ministero della Cultura ha infine avviato le procedure per l’acquisizione dei terreni agricoli in prossimità dell’area archeologica della città romana di Altino, in provincia di Venezia, che entreranno ufficialmente a far parte del patrimonio dello Stato. Dopo aver esercitato il diritto di prelazione sul bene lo scorso ottobre, ha infatti stanziato 3 milioni di euro per l’acquisto delle proprietà.

La terza acquisizione avviene infatti in provincia di Venezia e riguarda alcuni terreni agricoli -privi di fabbricati- che, secondo i rilevamenti scientifici, corrispondono al contesto di giacenza della massima estensione della città romana di Altino (corrispondente a Foro, Teatri, viabilità e contesti residenziali) la cui acquisizione permetterebbe di rendere unitaria e organica l’area archeologica e il percorso di visita comprendente il Museo Nazionale, AltinoLab e le aree archeologiche di Altino.
«Un altro importante segnale di attenzione da parte del Ministero della cultura, che ormai con tutta evidenza considera Altino un cantiere culturale sul quale investire – dice Marianna Bressan direttrice del Museo Nazionale e Area Archelogia di Altino, Direzione regionale Musei Veneto -questo stanziamento ci permetterà finalmente di indagare con scavi archeologici il cuore monumentale della città antica e di ampliare il circuito di visita, sempre più verso la realizzazione del parco archeologico altinate».

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